RIFLESSIONI SUL LINGUAGGIO UTILIZZATO PER DIFFONDERE CONCETTI ASTRATTI

Noi occidentali crediamo che la conoscenza sia raggiungibile attraverso dei concetti esprimibili con il linguaggio.
La maggior parte delle filosofie orientali considera il linguaggio più un impedimento che un aiuto nell’esprimere la verità.
Il problema del linguaggio che si presenta a un mistico orientale è che esso è uno strumento inadatto ad esprimere verità sovra-logiche.


E così si ricorre al paradosso e alle allusioni per esprimere queste verità inesprimibili. Questi paradossi sono tipici di tutto il misticismo, da Eraclito a Don Juan, e in realtà dall’inizio di questo secolo sono caratteristici anche della fisica!
Nella fisica atomica, infatti, molte delle situazioni paradossali sono legate alla natura duale della luce o, più in generale, della radiazione elettromagnetica:. nelle prime fasi dello sviluppo della teoria atomica i fisici si arrovellarono a lungo sul problema di come la radiazione elettromagnetica possa contemporaneamente consistere di particelle di onde, distese in ampie zone di spazio Né il linguaggio né l’immaginazione potevano trattare in maniera adeguata questo tipo di realtà.

Il misticismo orientale ha elaborato parecchi modi differenti di affrontare gli aspetti paradossali della realtà. Mentre nell’Induismo questi vengono aggirati usando il linguaggio mitico, il buddhismo e il taoismo tendono a mettere in rilievo i paradossi piu’ che a metaforizzarli. Il testo taoista più importante, il tao-te-ching di Lao Tzu, è scritto in stile estremamente sconcertante e apparentemente illogico. E’ pieno di contraddizioni che stimolano vivamente l’interesse e il suo linguaggio denso, potente e intensamente poetico si propone di catturare la mente del lettore e farla uscire dagli abituali binari del ragionamento logico..
I buddhisti cinesi e giapponesi hanno adottato questa tecnica taoista che consiste nel comunicare l’esperienza mistica presentandone semplicemente il carattere paradossale. Il maestro Zen Daito incontrò l’imperatore Godaigo , che era un discepolo Zen, e gli disse:
“Ci siamo lasciati migliaia di Cicli comici fa, e tuttavia non siamo stati separati nemmeno un istante. Tutto il giorno ci troviamo faccia a faccia, eppure mai ci siamo incontrati.”
Il linguaggio è una convenzione, fondamentalmente. Nasciamo all’interno di un sistema linguistico che influenza profondamente la nostra mente e il nostro modo di pensare.
Tuttavia la verità è posta al di là del dualismo inevitabile che il linguaggio viene a creare tra soggetto pensante e oggetto pensato.
La verità è situata, secondo queste filosofie orientali, oltre ogni dualismo, nell’unità semplice e fondamentale dell’esistenza per quello che è.

F. Mussoni

Leave a comment

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked (required)