La Meloterapia: Gli effetti curativi della musica

Il fatto che nella nostra società l’individuo cerca di calmarsi quasi esclusivamente con l’aiuto di tranquillanti o medicine è diventata cosa abituale, quotidiana. All’uomo moderno manca la volontà necessaria per superare simili situazioni così degradanti, e per lui il tubicino di pastiglie rimane la soluzione più facile e a portata di mano. Ciò non esclude però una serie di scoperte che i ricercatori scientifici e i medici, soprattutto proprio negli ultimi tempi, hanno ottenuto constatando e studiando nuovi metodi che, per la loro incredibile profondità e gli effetti inattesi, rendono insignificante ogni altro intervento allopatico o artificiale.

In questo articolo ci occuperemo di musica e dei suoi effetti benefici. La musica è creata per l’uomo e lo può far sentire meglio se utilizzata in modo intelligente. E quindi perché non approfittare di questo aiuto? “Chi cerca trova” dice un vecchio proverbio. Questa forma di coraggio che offre la volontà e l’ardire di cercare viene spesso ricompensata da una scoperta, da una rivelazione importante.

L’effetto della musica

Dai tempi immemorabili, l’uomo ha utilizzato la musica e i suoi effetti sia per scopi terapeutici che per le sue pratiche religiose. Quando ci sentiamo attratti in modo irresistibile dalla musica dobbiamo riconoscere, senza alcun dubbio, come questa eserciti un’influenza sicura sul nostro spirito.

A volte la musica diventa esaltante, e molti sono i canti religiosi, i rituali, così come alcune forme di musica da accompagnamento che hanno cercato di elevare l’essere umano ad un livello spirituale superiore. In più, la musica tende a riportare l’individuo alla sua origine e alla sua vera essenza.

È evidente quindi che essa rappresenta un mezzo di guarigione e di armonizzazione dell’individuo nel suo complesso. Grazie alla musica, l’uomo può fuggire, nel tempo, da certe abitudini insane; in questo senso, da molto tempo si è constatato, per esempio, l’influenza dei suoni armoniosi sulla diminuzione della tensione psichica e quindi delle reazioni nervose.

Anche se la meloterapia o musicoterapia è una forma di trattamento della medicina moderna riconosciuta di recente, esiste comunque da sempre.

Al Congresso “La Musica e la Medicina” di Ludenscheid, del 1984, una delle principali conclusioni alle quali si è giunti è stata che la musica riduce lo stress. Al giorno d’oggi sono però state raggiunte e stabilite altre numerose conclusioni per quel che riguarda l’effetto della musica sull’individuo. Così, la musica rilassante diminuisce la pressione arteriosa e il polso viene rallentato. Una studentessa di San Francisco ha sperimentato su un gruppo di 28 bambini nati prematuri, alcuni brani di musica classica, constatando in modo evidente che questi si rafforzano e crescono più rapidamente.

La musica significa vibrazione e alcune persone reagiscono automaticamente ad essa. L’australiano Clynes, autore di un notevole scritto: “La musica, lo spirito e il cervello”, distingue diverse forme di vibrazione, a secondo del tipo di sentimento che questa esprime. È necessario fare una differenza chiara tra le vibrazioni che denotano rabbia, tristezza, paura (tutte queste sono vibrazioni negative, nefaste) e quelle che esprimono amore, ottimismo, gioia ed altre emozioni positive.

Queste vibrazioni essenziali, così come vengono denominate, si ritrovano in tutte le grandi composizioni musicali. Esse costituiscono le cosiddette vibrazioni primarie che, metaforicamente parlando, vengono parzialmente sovrapposte al codice genetico dell’individuo, venendo cosi facilmente riconosciute.

Un ampio studio fatto da ricercatori ha indicato il fatto che l’umanità reagisce ai suoni sin dall’antichità. Ci sono ogni sorta di vibrazioni di gioia, di piacere, di fiducia, di paura, di rabbia, di sfiducia, ecc. Queste vibrazioni, che sono strettamente legate alla struttura bioenergetica e aurica dell’essere umano, creano una determinata risonanza, che scientificamente si esprime in relazione al sistema nervoso. Creare musica significa di fatto trovare l’accordo o l’armonia precisa che possa impressionare il pubblico.

Modalità di azione nella musicoterapia

Per arrivare ad utilizzare in modo efficiente la musica, fino alla fine della terapia, bisogna scegliere un tipo di musica adatta alle predisposizioni emotive dell’individuo. Per esempio, per le persone sempre indisposte e per quelle depresse non bisogna

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far ascoltare, all’inizio, una musica piacevole, allegra, tonificante.

Al contrario, è meglio iniziare con alcuni brani musicali di tipo malinconico. Oppure per coloro che hanno paure, non bisogna fargli ascoltare da subito, per esempio, la settima sinfonia di Beethoven, che è molto allegra, diffondendo fiducia e ottimismo. Per queste persone, all’inizio, andrebbero meglio alcune composizioni di Bach.

La prima esigenza sarebbe perciò quella di intuire e scegliere la musica adatta secondo la frequenza della persona che bisogna trattare. In questo caso si sceglieranno melodie che riflettano quanto più rigorosamente il loro stato d’animo. In questo modo si potranno ottenere alcuni punti di legame tra l’individuo e il metodo utilizzato come terapia (nel nostro caso la MUSICA), attraverso la risonanza. Solo successivamente si potrà passare, poco a poco, ad una musica che ispirerà al paziente maggior fiducia. L’intero processo deve avvenire gradualmente e le tappe susseguirsi con prudenza, a piccoli passi. Non si devono mai fare cambi bruschi e repentini.

La musica è in grado di trasformarvi

Utilizzare le conoscenze di musicoterapia può essere di grande servizio all’uomo moderno. La loro applicazione intelligente permetterà all’individuo di mantenere un perfetto controllo sui suoi stati d’animo e anzi, nelle fasi avanzate, grazie alla perseveranza, lo renderà più armonioso. Ai nostri giorni, le persone sono distratte da diversi problemi e tentazioni, confrontandosi con un’immensa amalgama di vissuti mentali ed emotivi. In simili situazioni, possono essere aiutate e riequilibrate efficacemente, con l’aiuto di una musica adeguata.

Tutto è sottoposto alla legge della dualità. Per quel che riguarda la musicoterapia, terremo sempre conto dei seguenti contrasti complementari:

gioia – malinconia

trionfo – sentimentalismo

vigore – mitezza

grandezza – compassione

Attraverso la musica si arriva indirettamente alla creazione di uno stato d’animo elevato o al cambiamento di un’attitudine negativa. Quindi, prima di tutto, si utilizza la musica adatta all’emozione e alla struttura dell’animo interiore, di quel momento, dell’individuo. Se egli sta vivendo sentimenti tristi, allora all’inizio le melodie più adatte saranno quelle che esprimono la stessa aria triste, malinconica. Successivamente, si passerà gradualmente ad una musica caratterizzata da qualcosa di più allegro. È importante sapere e ricordare che nella musicoterapia ogni transizione deve essere fatta passo dopo passo e con delicatezza. La musica ci lega alle più profonde fibre del nostro essere. E dato che ogni uomo è caratterizzato dalla sua propria individualità, non è affatto folle immaginare che in futuro, per esempio, si possa prescrivere ad ognuno una musica adeguata e personalizzata, fatta su misura per il suo modo di sentire e la sua struttura interiore.

Sentimentalismo: BACH: Concerti Brandeburghesi n.1 e n.3
BEETHOVEN: Sinfonia n.9, III parte
DEBUSSY: Notturni
DIABELLI: Romanza
RACHMANINOV: Concerto n.2, Adagio, opus 27
SCHUMANN: Arabesco
CHAIKOVSKI: Concerto n.2 per violino, la Canzonetta, opus 35
VIVALDI: Le quattro stagioni (specialmente “L’inverno”)

Nostalgia: BRAHMS: Concerto n.2 per piano, III parte, opus 83
DEBUSSY: Chiaro di Luna
MAHLER: Quarta Sinfonia, III parte
SAINT-SAENS: Il carnevale degli animali
WAGNER: Ouverture Tanhauser
la Musica Ragas (dell’India): per esempio BHAIRAVA

Equilibrio: ALBINONI: Sinfonia e concerto n.5, opus 2
BACH: Aria
BEETHOVEN: Concerto per piano n.5 in Si bemolle maggiore, opus 73
DEBUSSY: Danze sacre e profane                                                                                       GOUNOT: Messa religiosa per Santa Cecilia
HOLST: I pianeti (Venere)
MOZART: Concerto per flauto e arpa n.2, andante, K2999

Mitezza: BEETHOVEN: Concerto n.3 per piano, III parte, opus 37
DVORAK: Bagatella n.3, opus 47
HAYDEN: Concerto per violoncello in Do, parte prima
HOLST: I pianeti (Nettuno)
MAHLER: Scene dall’Alsazia
MASSENET: Sinfonia n.4, prima parte

Gioia: BEETHOVEN: Sinfonia n.7, opus 92, prima parte
BRUCH: Concerto n.1 per violino, opus 26
HAYDN: Sinfonia militare n.100, prima parte
MAHLER: Sinfonia n.4, II parte
RACHMANINOV: Sinfonia n.2, molto allegro, opus 27
CHAIKOVSKI: La bella addormentata nel bosco

Trionfo: BEETHOVEN: Quinta Sinfonia
HOLST: I pianeti (Marte)
MASSENET: Scene dall’Alsazia 2 e 4
RAVEL: Bolero
SIBELIUS: Finlandia
SMETANA: La mia Patria II, La Moldava
PINK FLOYD: Atom Heart Mother
PAUL SIMON & GARFUNKEL: Bridge Over Troubled Water

Vigore: BACH: Concerti Brandeburghesi n.2
DVORAK: Concerto per violoncello in Si minore, III parte, opus 104
GOUNOT: Messa religiosa per Santa Cecilia
STRAUSS: Morte e trasfigurazione, Trasfigurazione
MAHALIA JACKSON: Abide with me

Solennità: BERLIOZ: Harold in Italia, La processione dei pellegrini
BRAHMS: Sinfonia n.1, Requiem tedesco