SATYASVARA – Storia di un cammino (VIII)

Un anno di ricordi è passato da quando ho iniziato a scrivere di noi, del nostro viaggio nella scuola Satyasvara… Il cursore scorre tra le foto e passa all’anno 2016, in cui le immagini delle escursioni si susseguono… per prime, quelle di Colle san Marco: eravamo sulla neve, io vestita con jeans e cappotto della Quechua sgangherato (non avevo ancora imparato a vestirmi adeguatamente per la montagna), poi il Maestro, Paolo, Nicoletta, Gianmaria, Cinzia, Mattia, Paola, Anthony. Quasi tutte persone che man mano ci hanno salutato, proseguendo per la loro personale strada.

Eravamo felici e ancor più felici di scoprire un laghetto completamente ghiacciato: una tavola meravigliosamente liscia che rifletteva i colori del cielo. Ricordo che scivolammo sopra questa lastra arrivando al centro, per poi farci le foto e io che incominciai a ballarci sopra cantando “I singing in the rain”, anche se la pioggia non c’era, prendendo per le mani Cinzia e immaginando di pattinare sul ghiaccio come in un film dal finale lieto. Il vento era freddo e ci rifugiammo tutti dentro una casupola tonda fatta di pietre dai pastori. Eravamo stretti stretti lì dentro e il Maestro ci diceva di concentrarci su Manipura Chakra, il terzo centro di forza collegato al fuoco, per scaldarci “da dentro”.

…Le foto scorrono e con esse cambiano i luoghi, i paesaggi e le persone.. ecco le cascate della Volpara.. poi le cascate della Morricana.. di quest’ultimo luogo una cosa fra tutte è importante ricordare davvero: Davide. Il nostro Davide. Davide, Paolo ed io abbiamo frequentato il medesimo liceo, anche se in anni e quindi in classi diverse, pertanto di vista ci conoscevamo. Sicuramente comunque ero soprattutto io a sapere chi fosse Davide e non viceversa! Dico questo perché Davide era uno dei personaggi più di spicco nella scuola. Eravamo in un liceo artistico, ogni classe era piena di tipi strani, ma in tutta questa stravaganza qualcuno si notava più degli altri… Davide. A me incuteva anche un po’ di timore e disagio a causa di quel suo sguardo severo e glaciale e del colore scuro dei suoi vestiti, inoltre il trucco e gli amici dei quali si circondava non aiutavano a renderlo un tipo socievole. Cominciai a conoscerlo un pochino di più per ciò che era veramente, dietro quelle palesi maschere, nel periodo appena precedente alla sua entrata nella scuola. Lui e Paolo cominciarono ad uscire insieme e di conseguenza anche io, che in quel periodo stavo con Paolo, cominciai a ogni tanto a relazionarmi con lui.

Anche in quel caso però, nonostante fossimo tutti un po’ più maturi, non eravamo davvero “noi”, perché non eravamo liberi. Non liberi, in senso assoluto, ma neanche liberi da quella falsa idea di noi stessi che propugnavamo agli altri. Ognuno di noi era preso dalle proprie emozioni impossibili da gestire, ognuno dunque usava le proprie compensazioni quotidiane per sopperire alla paura di essere vulnerabile, a quella paura di sentire davvero ciò che la nostra anima vuole dirci. Per arrivare a conoscerci davvero ci è voluto tempo e il primo passo fu per Davide quello di iniziare la scuola di yoga. Me lo ricordo ancora il suo primo giorno nella sala di Torre Angela, lui e il suo amico Diego a fare lezione con i jeans! Comunque, nonostante la scomodità, trovò la lezione interessante e ciò che ricordo gli piacque particolarmente, fu la serietà e la profondità con cui si presentava il corso. Cominciò così la sua avventura nella scuola e la storia della scuola con Davide. Durante il primo periodo non fu facile per lui lasciare andare alcune situazioni non sane e certe compensazioni, come è normale che sia. Difatti al primo capodanno insieme non partecipò e la sua prima escursione fu solo quella del 16 Aprile 2016 alle cascate della Morricana.

Entrare a far parte di una scuola spirituale autentica non è come iscriversi ad un corso qualsiasi. La differenza si avverte dentro se stessi istantaneamente e più si approfondisce la pratica, più si entra pregnatamente in contatto con parti di noi stessi, sia profonde ed elevate, sia egoiche ed ombrose. Dunque inizialmente tutto è amplificato e i passaggi più vistosi si compiono proprio in questi primi tempi. Difatti, ad un anno circa dalla sua iscrizione, Davide fece dei cambiamenti interiori molto importanti che si sono ripercossi anche sull’immagine esterna che dava di sé. Lo sguardo si fece più dolce, vivo e vero, cambiò gradualmente modo di vestire, che divenne più semplice e colorato e l’attenzione in generale all’estetica diminuì in favore di un’attenzione verso l’interiore. Questo è quello che ho cercato di esporre in modo semplificato, ma naturalmente c’è molto più di questo.

Le escursioni continuarono a susseguirsi nei mesi successivi… la grotta della Sibilla, il monte Vettore, il castello di Pagliara, Scalelle, Castel Manfrino… quest’ultima escursione e la gita successiva a Roma, resteranno eternamente nel mio cuore per le grandi aperture spirituali che avvennero in me. Di Castel Manfrino ricordo perfettamente l’immensa pace del cuore che mi avvolgeva e avvolgeva tutto ciò che avevo intorno di un amore incondizionato. Ero seduta a terra e guardavo il paesaggio e i compagni di escursione e mi sentivo unita profondamente ad ogni cosa con una leggerezza nell’anima e una gioia che mi esplodeva da dentro. Mi sentivo completamente libera dalle catene mentali e felice semplicemente di essere li, senza desiderare nulla. Incrociai lo sguardo del Maestro e sentii che mi stava a sua volta sentendo, era uno sguardo oltre il tempo e lo spazio; eravamo in comunione al di là del piano fisico. La sera, quando ci salutammo, Mattia mi guardò e mi disse: “Tu sei diversa”.

Questa grande apertura ebbe il suo culmine l’8 Dicembre 2016, quando il Maestro, Nicoletta, Roberta, Cinzia, Loredana, Edda e Angelo vennero a Roma in occasione dell’Immacolata Concezione. Ad aspettarli c’eravamo Paolo, Davide, io, un altro Paolo e la mia mamma. Fu una giornata di un’intensità spirituale che mai potrò dimenticare. Durante il ritiro degli Angeli, il giorno di tutti i santi, il Maestro aveva proposto, a chi se la sentiva, di fare astinenza sessuale fino a Natale, per provare a spostare l’energia da Swadhisthana Chakra su un piano più spiritualmente elevato, di amore e di apertura a livello della coscienza; io ed altri avevamo intrapreso questo Tapas. Quel giorno dunque, nella prima chiesa in cui entrammo a sentire la messa, il sacerdote parlava di Maria, della sua purezza e del suo candore e io incominciai a sentire quelle parole penetrarmi dentro fino alle lacrime e una voce che mi diceva che anche io volevo seguire le orme di Maria. Tutto intorno a me si era fatto silenzioso e sentivo solo questa commozione immensa che saliva come dei brividi fin sopra la testa.

Lì sentii profondamente di non voler terminare l’astinenza a Natale. Da quel momento tutta la giornata fu una continua Grazia Divina, mi sentivo come volare mentre camminavamo, immersa in una bolla estatica e in ogni chiesa in cui entravamo i vissuti interiori e le percezioni riempivano il mio intero essere trasportandomi in dimensioni permeate dall’Amore incondizionato e trascendente di Dio. Non riesco ad esprimere a parole quello che accadde perché fu incredibile, un vissuto oltre la mente che cerca di comprendere. Vicino a me, silenzioso, ma estremamente presente, il Maestro, che con straordinario senso di protezione, compassione e amore mi ha seguita e sostenuta nei vissuti per l’intera giornata, portandomi a vivere quei momenti in totale pienezza.

Alice