La forza di volontà… racconto bello…

A Lavoro ho incontrato una signora anziana, non saprei dire l’età, ma di certo non mostrava gli anni che poi mi disse di avere. Abbiamo scambiato con piacere due parole, che sono rimaste impresse nella mia mente a tutt’oggi. Appariva come un anziana ben vestita, una donna che aveva cura del suo aspetto. Di statura minuta e proporzionata. Aveva indosso un pellicciotto nero, con particolari in pelle che le conferivano un aspetto grintoso, e una gonna lunga al polpaccio, a pieghe, di quelle che non si usano più.

Gelosia ed evoluzione spirituale (I)

La parola “geloso” viene dal latino zalosus che corrisponde al greco zelotos il cui significato è rintracciabile in emulo o rivale. La radice proviene dal greco zelos: zelo, emulazione, invidia o gelosia (1). Per i latini e i greci, tra invidia e gelosia non c’era alcuna differenza. Esse infatti sono due facce di una stessa identica medaglia o, meglio, due espressioni diverse di una stessa dinamica interiore.

Lo Spirito amorevole del Natale (II)

Il Natale è alle porte e, come ogni anno, si respira nell’aria un’atmosfera magica, calda e avvolgente. Le strade si illuminano di luci, fili d’argento, vischio, presepi e stelle cadenti. Si vedono abeti o pini (finti o veri) davanti le vetrine, addobati con campanellini, palline colorate e luci a intermittenza. L’aria è densa delle essenze speziate dei venditori di strada e del profumo deciso e amarognolo delle bollenti caldarroste. Camminando si incontrano pupazzi e immagini di diverse tipologie come renne, elfi o alberi, che di anno in anno sono sempre più particolari e affascinanti. Ovunque, infine, c’è lui, immancabile e adorato dai bambini: Babbo Natale, sempre indaffarato ad elargire doni a tutti. Dapperttutto risuonano le canzoncine natalizie che, anche se si è indaffarati e su di giri, è impossibile non canticchiarle. Pervasi da tutto ciò, è facile ripensare ai Natali dell’infanzia.

Io non ho paura del cibo

Nella Cina antica era tradizione pagare il medico per ogni giorno di salute ed interrompere il pagamento quando ci si ammalava, infatti l’obiettivo consisteva nella cura della salute. Il “bravo” medico era quello che non faceva ammalare, si prendeva cura di te mentre stavi in salute, era colui che si faceva carico della cosa più importante, il tuo star bene, ed aveva una idea fissa, ovvero che il benessere va più che riconquistato, mantenuto. Oggi tutto ciò sembra strano, ma ragionandoci sopra, viene da domandarsi se la condizione naturale dell’uomo sia la salute o la malattia, insomma, per quale motivo possedere un corpo sano, vigoroso e longevo suona strano?

Yoga?

Chi si avvicina allo yoga lo fa di solito per due ragioni. Un amico lo ha consigliato per prendersi cura di un’anca malandata o combattere lo stress accumulato in ufficio nella consueta lotta tra scrivanie. Oppure si è alla ricerca di una risposta sui grandi temi dell’esistenza. Chi siamo? C’è qualcosa oltre la vita? E se sì, quale sarà il nostro destino?

Hatha Yoga, fonte di salute e felicità

La pratica dello YOGA trasforma il corpo e la mente dalla prima lezione in poi. Negli ultimi anni la ricerca scientifica si è concentrata sugli effetti benefici dello YOGA per la nostra salute. I benefici dello YOGA risultano evidenti fin dalle prime lezioni. Spesso chi si avvicina alla pratica è alla ricerca di maggior relax e in questo caso le ricerche confermano la riduzione dei livelli di stress come uno dei principali benefici dello YOGA, anche per merito delle tecniche di rilassamento e di respirazione che accompagnano gli ASANA. Ecco alcune delle numerose trasformazioni positive a cui potrebbe andare incontro nel corso del tempo chi decidesse di avvicinarsi allo YOGA e di portare avanti una pratica regolare e costante per godere pienamente dei suoi benefici:

Sii Uomo….

SÈ….
Se riuscirai a non perdere la testa quando tutti la perdono intorno a te, dandone a te la colpa;
Se riuscirai ad avere fede in te stesso quando tutti dubitano, e mettendo in conto anche il loro dubitare;
Se riuscirai ad attendere senza stancarti nell’attesa, se, calunniato, non perderai tempo con le calunnie, o se, odiato, non ti farai prendere dall’odio, senza apparire però troppo buono o troppo saggio;
Se riuscirai a sognare senza che il sogno sia il padrone;

“Alchimistica SATYASVARA” inizio di un viaggio….

Il 10 Gennaio del 2016, alle ore 18,34, è stata apposta la prima firma a fondazione dell’Associazione di promozione sociale e culturale “Alchimistica SATYASVARA”. Per l’occasione ho estratto uno dei miei Tarocchi, e come per una volta precedente, e anche da un punto di vista numerologico, chiedendo: “Quale Arcano rappresenterà maggiormente questa associazione?” L’arcano guida è sempre risultato “La Giustizia”. La Giustizia è l’ottavo arcano dei Tarocchi Maggiori.  Il numero otto, che nei numeri arabi è raffigurato da due cerchi sovrapposti, esprime la perfezione in cielo e terra: è il doppio di 4, ovvero un doppio quadrato, indica quindi stabilità nel mondo materiale e nel mondo spirituale; rappresenta inoltre, l’eternità e la massima espressione ottenuta grazie al perfetto equilibrio degli opposti.  Il numero 8 indica la fine di un ciclo e l’inizio di uno nuovo, ci parla di rinascita.

Lo Spirito amorevole del Natale (I)

NATALE di Alice Sturiale
“Buon Natale, buon Natale…” Gridò forte il mio cuore. E in quell’istante cambiò l’atmosfera: centomila luci si accesero in un unico bagliore, al ritmo frenetico di milioni di passi agitati, i pensieri si affollavano nelle menti  di ognuno, con rapidità con chiarezza, e la gente eccitata si scambiava pacchetti e sorrisi, e ognuno gridava qualcosa di bello ad un altro, e i cuori battevano veloci. Ecco all’improvviso si era accesa la scintilla che aveva fatto scoppiare la gioia, l’emozione, il desiderio, il desiderio di cambiare, di riniziare da capo, di volersi bene, il desiderio di quel momento tanto atteso che era arrivato…. e c’era qualcuno, che nella confusione, si ricordava di un bambino nato in una capanna alla luce di una stella cometa. Alice Sturiale, una bambina che dalle quattro ruote della sua sedia diceva “sono felice”.

La Calma

La calma e il sovrano interiore. Le onde della vita esteriore non devono sommergere l’anima, riempiendola di paure o di vane speranze. Quando l’anima guarda al mondo con calma e serenità, solo allora si rivela la bellezza del mondo sensibile. In ogni suo fenomeno il cosmo è ricolmo di splendore divino, ma occorre che si sperimenti dapprima con calma la luce nell’anima e solo dopo tale splendore naturalmente si rivelerà.