Israele 2023 – Diario di viaggio

Sabato 5 – Arriviamo a Gerusalemme: Era venerdì 4 agosto e ci stavamo tutti preparando alla partenza. La nostra meta ci attendeva nel cuore caldo e infuocato di Israele, in una città talmente incredibile da non potersi immaginare nemmeno con la più fervida fantasia, per l’intensità dell’energia che la avvolge, per l’intreccio di religioni coesistenti, etnie e culture diverse, da millenni riconosciuto come un insostituibile luogo sacro dalle principali religioni monoteistiche. Ci stavamo dirigendo infatti a Gerusalemme. Venerdì partirono da San Benedetto il Maestro, Immacolata, Guido e Angela con la bomboletta Diana, Mary, Mattia, Kevin e Ana. Da Bologna partirono invece Clara e Adriana, mentre Nicolò ci avrebbe raggiunti una settimana più tardi. Tutti quanti abbiamo raggiunto Roma e abbiamo passato la notte chi ad Ashram 4 da Davide e Paolo, chi da Eszter e chi a casa di Lyubov. Tutti pronti la mattina presto del sabato ci siamo ritrovati sotto Ashram 4 per partire verso l’aeroporto. Raggiunto l’aeroporto abbiamo lasciato le macchine in un parcheggio apposito, il check-in era fatto, e dopo i vari controlli siamo finalmente partiti. Il viaggio per Tel Aviv è andato tutto liscio, città dalla quale avremmo dovuto poi raggiungere Gerusalemme. La sorpresa fu infatti all’aeroporto di Tel Aviv dove ci siamo resi presto conto che, essendo arrivati di sabato, eravamo nel pieno dello Shabbat, ovvero il giorno del santo riposo per gli ebrei, e per questo mancavano completamente mezzi di trasporto pubblici. Dopo un primo momento di spaesamento in cui non sapevamo bene che fare, siamo riusciti poi a cavarcela bene prendendo un pulmino taxi che per trenta euro scarsi a persona ci avrebbe condotti finalmente a Gerusalemme. Durante i primi scambi con gli Israeliani, sia in taxi che nell’aeroporto, abbiamo per la prima volta sentito la loro lingua e il particolare accento con cui parlano l’inglese, e già durante il viaggio in taxi si percepiva l’energia particolarmente yang sia delle persone che dell’ambiente in sé… distese sconfinate di deserto e caldo estremo, la terra nuda, le pietre, e poi infine l’emergere di questa città incredibile che sapeva di potenza e di spiritualità: Gerusalemme. A Gerusalemme Mary aveva trovato un alloggio fantastico, un monastero di suore brigidine, ognuna delle quali esprimeva grande gentilezza e senso sincero di accoglienza verso di noi. Una volta sistemati nelle stanze, che erano tutte molto pulite e accoglienti, siamo usciti per la nostra prima uscita per Gerusalemme. Praticamente facendoci una passeggiatina pomeridiana avevamo già visto i posti di maggior importanza per tutto il cristianesimo. La prima tappa fu la tomba di Maria… situata all’interno di una chiesa metà ortodossa e metà armena. L’attitudine devozionale di molte diverse persone che entravano era molto diversa da quella che possiamo incontrare nelle nostre chiese… e il campo energetico in cui ci si immergeva lì dentro lo poteva confermare. Stare lì era come essere in un’altra dimensione, avvolti in una presenza di dolcezza, femminile e materna, che ti ascoltava fin dove tu non potevi nemmeno immaginare. Un attimo dopo ci trovavamo nel giardino dei Getsemani, il luogo in cui Gesù pregò il Padre Suo affinché non dovesse subire ciò a cui era stato destinato, ma sottomettendosi sempre alla volontà di Dio. “Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà e non la mia” (Mt, 42). Accanto al giardino si ergeva il santuario dell’agonia di Gesù Cristo… un luogo incredibile, mistico e pieno come le profondità dell’oceano, in cui ci siamo fermati a pregare a lungo. In seguito, per non farci mancare nulla, abbiamo raggiunto la chiesa del Santo Sepolcro di Gesù, nella quale erano presenti anche il luogo della crocifissione e la pietra su cui era stato disteso dopo essere stato tolto dalla croce. Questa chiesa era gestita da tre correnti del cristianesimo, Cattolici, Ortodossi e Armeni, con un fluire costante di pellegrini e con l’intervallarsi di processioni e canti che facevano vibrare tutte le mura. E una carica tanto forte e densa da farti sentire quasi male… Attraversando il labirintico mercato di Gerusalemme abbiamo concluso la nostra giornata mangiando chili di humus e falafel in un piccolo ristorante, con una fame gigantesca godevamo di quegli splendidi sapori, mentre i canti islamici del Muezzin riempivano quella città magica in cui, senza renderci ancora davvero conto, ci trovavamo.

Lo Spirito amorevole del Natale (IX)

Il nostro Natale era anzitutto un lungo viaggio in un’automobile carichissima di valigie e sacchi neri pieni di regali. Non si sa bene come, ma noi bambini arrivavamo sempre alla macchina che era già strapiena e senza farci troppe domande, mio fratello ed io ci agitavamo negli scomodi sedili posteriori tra una coperta e un cuscino, molti libri, le lucette per leggere, un game boy carico e qualche scorta di cibo sfizioso che gestivamo con cura. Cinque minuti dopo la partenza, che puntualmente avveniva ore dopo l’orario prestabilito, eravamo già fermi dalla panettiera a prendere pane e focacce per il viaggio. Ricordo poi che le ore di macchina trascorrevano in un clima armonioso. I litigi tra noi due fratelli si facevano sempre più lievi mano a mano che crescevamo e, benché i nostri genitori avessero senz’altro le loro difficoltà, eravamo molto contenti di partire.

Verso le cime del Redentore – Pizzo del Diavolo (10 Ottobre 2020)

Ieri c’è stata una nuova escursione con la scuola di yoga sui monti sibillini. Come al solito non sono mancate avventure, momenti difficili che sono stati superati con il sostegno del Maestro e attimi e condivisioni di esperienze tra di noi. Tra questi c’è stata una bella conversazione tra me e Adriana, mentre si saliva sul sentiero per arrivare alla prima cima, da cui poi abbiamo proseguito cresta cresta fino alla cima ultima del Redentore e Pizzo del Diavolo (l’escursione a cui Immacolata non ha partecipato perché a Bologna a cambiato treno ed è tornata a Milano).

Lo Spirito amorevole del Natale (VIII)

Premetto che la mia famiglia è sempre stata parecchio fredda se non contraria alla religione cristiana, e dunque certi aspetti delle festività natalizie venivano vissuti con meno entusiasmo rispetto probabilmente ad altre famiglie, ciò nonostante il periodo di Natale, soprattutto negli anni dell’infanzia, mi ha lasciato sentimenti profondi, misteriosi e magici, che hanno sicuramente segnato la mia anima.

Il Cammino di San Francesco

Anche quest’anno abbiamo vissuto la nostra incredibile avventura estiva: un lungo pellegrinaggio che in 22 giorni e circa 300km, da Bagni di Romagna ci ha condotto fino ad Assisi, per poi proseguire verso le nostre terre camminando lungo i Sibillini. Un pellegrinaggio non solo fatto a piedi, ma anche nelle nostre anime, un viaggio interiore che tra momenti di gioia e anche di “sbrocchi” ci ha aiutato a conoscerci sempre meglio e ad unirci. Come sempre ringraziamo il nostro amato Maestro che ogni anno, nonostante le numerose difficoltà, fa il fioretto di sostenerci e di guidarci con tanto amore e pazienza, facendoci vivere ogni volta esperienze sempre nuove e fuori dal comune. Ecco qui il nostro diario di viaggio, buona lettura.

Adriana

È difficile spiegare come sia cambiata la mia vita da quanto ho incontrato la scuola e il Maestro… Esteriormente i cambiamenti sono stati tanti a livello di abitudini e di ritmi, interiormente anche sono stati giganteschi a pensarci.. e lo sento da come vivo con me stessa e con gli altri.. in generale per come ho esperienza del mondo e della vita. A livello di sentimenti e stati interiori profondi ci sono stati dei cambiamenti che difficilmente riesco a spiegare.. ma è come un senso di spazio più espanso e di attesa.. di pazienza.. un senso di amore e dolcezza nel profondo.. e anche di speranza e di leggerezza.

Mary

Non è poi così difficile per me dire quanto la mia vita sia cambiata dopo aver incontrato il mio amato Maestro. Come dico sempre, l’espressione che mi viene immediatamente dal cuore appena penso a lui è che mi ha ridato la vita. Ricordo la prima volta che in lacrime glielo dissi, dopo poco più di un anno che frequentavo la scuola, lì per lì gli sembrò un po’ esagerato, in realtà per me non c’è altra espressione più vera se non questa.

Eszter

Il mio percorso nella Scuola. Vi siete mai sentiti così lontani da un’immagine di voi stessi nel passato da pensare di aver vissuto tante altre vite nel corso di quest’esistenza? Oppure di guardarvi con gli occhi del passato e di pensare: “Ma questo sono io?”. O ancora di vedere la vostra immagine in un sogno e di non riconoscervi, solo per capire, al risveglio, che avete sognato una vostra forma di diversi anni fa con cui non vi identificate più?

Lo Spirito amorevole del Natale (VII)

La ricorrenza del Natale suscita di solito sentimenti quali l’amore, la bontà e la fratellanza. Ma a volte anche sentimenti contrari, come l’inadeguatezza, la nostalgia o in alcuni casi addirittura l’odio. Ogni periodo che crea una pausa dal mondo esteriore, come questo, ci spinge a guardarci meglio dentro. Il Natale è una ricorrenza che ha data il 25 dicembre in cui si celebra la nascita del Signore Gesù Cristo, a partire dal IV secolo.

SATYASVARA – Storia di un cammino (VIII)

Un anno di ricordi è passato da quando ho iniziato a scrivere di noi, del nostro viaggio nella scuola Satyasvara… Il cursore scorre tra le foto e passa all’anno 2016, in cui le immagini delle escursioni si susseguono… per prime, quelle di Colle san Marco: eravamo sulla neve, io vestita con jeans e cappotto della Quechua sgangherato (non avevo ancora imparato a vestirmi adeguatamente per la montagna), poi il Maestro, Paolo, Nicoletta, Gianmaria, Cinzia, Mattia, Paola, Anthony. Quasi tutte persone che man mano ci hanno salutato, proseguendo per la loro personale strada.