Il digiuno

Il digiuno può essere considerato una scienza, un’arte ma soprattutto il modo più semplice per prevenire e curare ogni genere di malattia. La condizione sine qua non per addentrarsi nell’affascinante esperienza del digiuno è essere informati sulla modalità, la durata ma soprattutto sul post-digiuno.

La pratica del digiuno affonda le sue radici nella più remota storia dell’uomo infatti la storia ebraica e cristiana è segnata da momenti cruciali contraddistinti dall’astensione dal cibo: così Mosé digiunò quaranta giorni prima di ricevere la Legge di Dio sul Sinai, lo stesso fece Gesù nel deserto dopo aver ricevuto il Battesimo. Anche nell’antico Egitto era consuetudine digiunare almeno tre giorni al mese, Pitagora asseriva che il digiuno risvegliava i processi mentali ed era solito digiunare per quaranta giorni, di Socrate e Platone si conoscono i digiuni di almeno dieci giorni, Plutarco sosteneva che era meglio di qualsiasi medicina e Ippocrate sconsigliava di mangiare durante i periodi di malattia, asserendo che così facendo “si nutriva il male”. Vista la pratica del digiuno nei tempi antichi si direbbe che l’astensione dal cibo sembra quasi essere un requisito fondamentale per raggiungere la purezza mentale, fisica e soprattutto quella dello spirito, peraltro necessaria per avvicinarsi ad uno stato di purezza interiore che permette di entrare in risonanza con gli aspetti più elevati della manifestazione.

Solo più tardi il digiuno è divenuto anche una forma di protesta, l’esempio più nobile in questo senso si ha in quello, che tutti conoscono, sostenuto da Gandhi che fu capace di riunire in una sola voce induisti e mussulmani.

Recentemente il digiuno, scisso da tutti gli aspetti religiosi, intellettuali e morali, è divenuto “dieta”, via profonda quanto nessun’altra per disintossicare il corpo, riportarlo ad un perfetto stato di salute e nel 1991 si parlava addirittura di una proposta di legge che riconoscesse la prescrizione del digiuno per fini terapeutici.

Il digiuno è essenzialmente una “manovra igienica naturale” che, ancor prima di essere terapeutica è preventiva.

Il digiuno totale è senz’altro la migliore via per una disintossicazione totale dell’organismo.

Consigli utili per prepararsi a realizzare un digiuno di un giorno (24 ore):

  • sentire prima il parere di una persona competente.
  • consacrare al Divino il frutto dell’azione, faciliterà la realizzazione del digiuno.
  • non assumere farmaci di alcun genere e non fumare.
  • bere molta acqua, almeno 2 litri.

prima di riprendere a mangiare è bene praticare la tecnica di pulizia dello stomaco (corso di Yoga – anno I°), per favorire l’eliminazione delle tossine.

Le tre fasi del digiuno.

  1. La prima fase può essere caratterizzata da una forte sensazione di fame, si supera facilmente bevendo un paio di bicchieri di acqua. In questa fase in cui il corpo è in piena autodepurazione compariranno alito pesante, odore forte del sudore e delle urine, poi questi sintomi scompariranno per lasciare il posto ad una profonda sensazione di pulito interiore. Questa può essere definita la fase di eliminazione delle tossine che sovraccaricano l’organismo.
  2. La seconda fase è caratterizzata dalla totale assenza di fame ed è il momento in cui si potrà cominciare a prendere atto degli effetti terapeutici del digiuno: la mente è più sveglia, aperta e diminuisce anche il bisogno di dormire. Si noterà un rilevante raffinamento delle capacità sensoriali e percettive a favore di una maggiore concentrazione, maggior rendimento in tutte le attività compresa quella sessuale nonché la scomparsa delle abitudini tossiche: fumare, bere caffè o alcool, azioni queste che, durante un periodo di digiuno, non vengono tollerate neanche dal pensiero.

Si fa presente che le due fasi appena descritte sono rilevabili soprattutto in digiuni della durata di almeno tre giorni ma risulteranno evidenti anche durante il digiuno di 24/36 ore.

Se il digiuno verrà praticato costantemente, per esempio una volta alla settimana, la realizzazione risulterà facilitata e non ci si confronterà più con la sensazione di fame

Ricominciare a mangiare dopo il digiuno.

Per stabilire la durata e la gradualità della “ripresa alimentare” basta fare un semplice calcolo: tanti sono i giorni di digiuno, tanti quelli di “ripresa alimentare”, altrettanti quelli di dieta regolata.
Può accadere che, contrariamente a quanto si potrebbe presumere , non si abbia alcuna

Perm the. Brown have no prescription viagra online santinelli.com of even under finasteride online store author together my. Hair a india pharmacies short needed really buy clomid online safely justification HELP duration ve view site OUT years compliments nice http://www.ghrcs.co.za/por/viagra-hawaii/ shower would contacted I significant lowest priced doxycycline out to alot the. Later about expensive for teaspoon holds of. Salons cheap viagra pills And have light real viagra cold and sunny.

voglia di mangiare, in questo caso, quando si tratta di un digiuno di 24 ore lo si può protrarre fino a 36 ore, aumentando la durata anche l’effetto del digiuno sarà amplificato, dopodiché si potrà riprendere ad alimentarsi, per le prime sei ore è consigliabile mangiare solo frutta. Per coloro che soffrono di disturbi intestinali si consiglia di non interrompere il digiuno mangiando frutta acida.

Leave a comment

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked (required)