La donna spirituale oggi

Oggi, più che in ogni altro periodo storico, si rende necessaria una nuova definizione del concetto di femminilità. Sebbene il termine “definizione” sia poco appropriato ad introdurre l’argomento che intendiamo approfondire oggi è quello che suggerisce meglio l’idea di un’esigenza che nasce dal profondo dell’essere dalla maggior parte delle donne.

Umiltà

«La vanità ha così profonde radici nel cuore dell’uomo che un soldato, un servo di milizie, un cuoco, un facchino si vanta e pretende di avere i suoi ammiratori; e gli stessi filosofi ne vogliono. E coloro che scrivono contro la vanagloria aspirano al vanto di aver scritto bene; e coloro che li leggono, al vanto di averli letti; e io, che scrivo questo, nutro forse lo stesso desiderio; e coloro che mi leggeranno forsanche». (Pascal, Pensieri)

Bhakti Yoga

“L’amore comune è egoistico ed affonda misteriosamente le sue radici nei desideri e nelle soddisfazioni… l’amore divino invece è sempre incondizionato, illimitato, immutabile… l’incostanza del cuore umano scompare al solo tocco trasfigurante del puro amore…” dice Sri Yukteswar.

Israele 2023 – Diario di viaggio

Sabato 5 – Arriviamo a Gerusalemme: Era venerdì 4 agosto e ci stavamo tutti preparando alla partenza. La nostra meta ci attendeva nel cuore caldo e infuocato di Israele, in una città talmente incredibile da non potersi immaginare nemmeno con la più fervida fantasia, per l’intensità dell’energia che la avvolge, per l’intreccio di religioni coesistenti, etnie e culture diverse, da millenni riconosciuto come un insostituibile luogo sacro dalle principali religioni monoteistiche. Ci stavamo dirigendo infatti a Gerusalemme. Venerdì partirono da San Benedetto il Maestro, Immacolata, Guido e Angela con la bomboletta Diana, Mary, Mattia, Kevin e Ana. Da Bologna partirono invece Clara e Adriana, mentre Nicolò ci avrebbe raggiunti una settimana più tardi. Tutti quanti abbiamo raggiunto Roma e abbiamo passato la notte chi ad Ashram 4 da Davide e Paolo, chi da Eszter e chi a casa di Lyubov. Tutti pronti la mattina presto del sabato ci siamo ritrovati sotto Ashram 4 per partire verso l’aeroporto. Raggiunto l’aeroporto abbiamo lasciato le macchine in un parcheggio apposito, il check-in era fatto, e dopo i vari controlli siamo finalmente partiti. Il viaggio per Tel Aviv è andato tutto liscio, città dalla quale avremmo dovuto poi raggiungere Gerusalemme. La sorpresa fu infatti all’aeroporto di Tel Aviv dove ci siamo resi presto conto che, essendo arrivati di sabato, eravamo nel pieno dello Shabbat, ovvero il giorno del santo riposo per gli ebrei, e per questo mancavano completamente mezzi di trasporto pubblici. Dopo un primo momento di spaesamento in cui non sapevamo bene che fare, siamo riusciti poi a cavarcela bene prendendo un pulmino taxi che per trenta euro scarsi a persona ci avrebbe condotti finalmente a Gerusalemme. Durante i primi scambi con gli Israeliani, sia in taxi che nell’aeroporto, abbiamo per la prima volta sentito la loro lingua e il particolare accento con cui parlano l’inglese, e già durante il viaggio in taxi si percepiva l’energia particolarmente yang sia delle persone che dell’ambiente in sé… distese sconfinate di deserto e caldo estremo, la terra nuda, le pietre, e poi infine l’emergere di questa città incredibile che sapeva di potenza e di spiritualità: Gerusalemme. A Gerusalemme Mary aveva trovato un alloggio fantastico, un monastero di suore brigidine, ognuna delle quali esprimeva grande gentilezza e senso sincero di accoglienza verso di noi. Una volta sistemati nelle stanze, che erano tutte molto pulite e accoglienti, siamo usciti per la nostra prima uscita per Gerusalemme. Praticamente facendoci una passeggiatina pomeridiana avevamo già visto i posti di maggior importanza per tutto il cristianesimo. La prima tappa fu la tomba di Maria… situata all’interno di una chiesa metà ortodossa e metà armena. L’attitudine devozionale di molte diverse persone che entravano era molto diversa da quella che possiamo incontrare nelle nostre chiese… e il campo energetico in cui ci si immergeva lì dentro lo poteva confermare. Stare lì era come essere in un’altra dimensione, avvolti in una presenza di dolcezza, femminile e materna, che ti ascoltava fin dove tu non potevi nemmeno immaginare. Un attimo dopo ci trovavamo nel giardino dei Getsemani, il luogo in cui Gesù pregò il Padre Suo affinché non dovesse subire ciò a cui era stato destinato, ma sottomettendosi sempre alla volontà di Dio. “Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà e non la mia” (Mt, 42). Accanto al giardino si ergeva il santuario dell’agonia di Gesù Cristo… un luogo incredibile, mistico e pieno come le profondità dell’oceano, in cui ci siamo fermati a pregare a lungo. In seguito, per non farci mancare nulla, abbiamo raggiunto la chiesa del Santo Sepolcro di Gesù, nella quale erano presenti anche il luogo della crocifissione e la pietra su cui era stato disteso dopo essere stato tolto dalla croce. Questa chiesa era gestita da tre correnti del cristianesimo, Cattolici, Ortodossi e Armeni, con un fluire costante di pellegrini e con l’intervallarsi di processioni e canti che facevano vibrare tutte le mura. E una carica tanto forte e densa da farti sentire quasi male… Attraversando il labirintico mercato di Gerusalemme abbiamo concluso la nostra giornata mangiando chili di humus e falafel in un piccolo ristorante, con una fame gigantesca godevamo di quegli splendidi sapori, mentre i canti islamici del Muezzin riempivano quella città magica in cui, senza renderci ancora davvero conto, ci trovavamo.

Buon Natale e felice 2024

Lo Spirito amorevole del Natale (IX)

Il nostro Natale era anzitutto un lungo viaggio in un’automobile carichissima di valigie e sacchi neri pieni di regali. Non si sa bene come, ma noi bambini arrivavamo sempre alla macchina che era già strapiena e senza farci troppe domande, mio fratello ed io ci agitavamo negli scomodi sedili posteriori tra una coperta e un cuscino, molti libri, le lucette per leggere, un game boy carico e qualche scorta di cibo sfizioso che gestivamo con cura. Cinque minuti dopo la partenza, che puntualmente avveniva ore dopo l’orario prestabilito, eravamo già fermi dalla panettiera a prendere pane e focacce per il viaggio. Ricordo poi che le ore di macchina trascorrevano in un clima armonioso. I litigi tra noi due fratelli si facevano sempre più lievi mano a mano che crescevamo e, benché i nostri genitori avessero senz’altro le loro difficoltà, eravamo molto contenti di partire.

Storia dello YOGA

Lo Yoga, vera e propria scienza dell’immortalità, ha una tradizione millenaria poiché costituisce uno dei sei sistemi ortodossi nell’antica religione induista. Essendo una disciplina complessa e articolata, che comprende un insieme di tecniche, principi, regole etico-morali ecc., si inscrive storicamente in un percorso evolutivo teoricamente suddivisibile in tappe. Tale suddivisione riguarda le varie tradizioni filosofiche e metafisiche che stanno alla base del sistema Yoga, e che nei secoli lo hanno arricchito e assurto a sistema compiuto e coerente. Distinguiamo quindi cronologicamente 5 tappe successive:

Angeli

“Angelo di Dio che sei il mio custode …” è in assoluto la preghiera che mi è sempre stata cara. Fin da piccola ho creduto negli Angeli e che questi fossero stati creati da Dio all’inizio, così come il Cielo.

AUM

AUM – Questo è il mantra più conosciuto in India. Tra i mantra facilmente accessibili viene considerato, soprattutto in Oriente, come quello più elevato, che conferisce all’essere umano la conoscenza spirituale. Utilizzato molte volte come sillaba mantrica, AUM gioca anche un importante ruolo nel buddismo (specialmente in quello Vajrayana). Il mantra AUM ha una moltitudine di valenze, sia per quel che riguarda la sua forma grafica di rappresentazione, sia per quel che riguarda il suono sottile fondamentale (vero TONICO del Macrocosmo) che designa.

Il Maestro Spirituale

Mi viene in mente un aneddoto…Un ladro era entrato nella capanna di un mistico. Era una notte di luna piena, e il ladro era entrato nella capanna per sbaglio; infatti, quali cose preziose avrebbe potuto trovare nell’abitazione di un mistico? Il ladro si guardava intorno meravigliato, perché nella capanna non c’era niente. Poi, all’improvviso, vide venire verso di lui un uomo con in mano una candela. L’uomo gli chiese: <>. Quell’uomo aveva un aspetto semplice e innocente: come se non potesse neppure supporre che qualcuno fosse un ladro.