AUM

Questo è il mantra più conosciuto in India. Tra i mantra facilmente accessibili viene considerato, soprattutto in Oriente, come quello più elevato, che conferisce all’essere umano la conoscenza spirituale. Utilizzato molte volte come sillaba mantrica, AUM gioca anche un importante ruolo nel buddismo (specialmente in quello Vajrayana). Il mantra AUM ha una moltitudine di valenze, sia per quel che riguarda la sua forma grafica di rappresentazione, sia per quel che riguarda il suono sottile fondamentale (vero TONICO del Macrocosmo) che designa. Questa sillaba mantrica (si tratta di AUM) non è una formula magica. Spesso il mantra AUM non viene considerato come una parola, ma come una manifestazione essenziale della realtà della forza spirituale Macrocosmica. Diffuso in tutto l’Oriente, esso rappresenta, di fatto, la concretizzazione della presenza dell’Assoluto Supremo in MAYA (l’ILLUSIONE o, in altre parole, l’APPARENZA INGANNEVOLE). Le sfere di manifestazione del fisico, dello psichico e dell’inconscio vengono rappresentate dalle 3 curve caratteristiche della scrittura sanscrita della sillaba AUM; qui la Coscienza Suprema (il Divino) viene simboleggiata tramite un punto situato esteriormente, al di sopra, per illuminare ed emanare il suo splendore infinito, rivelando così contemporaneamente gli altri tre ambiti o mondi fondamentali. La forma sanscrita di rappresentazione di AUM è la manifestazione concreta della verità visibile. Nessun concetto, nessun fenomeno, nessun essere e nessuna cosa di questo universo è indipendente. Tutto ciò e molto altro, ancora sconosciuto, non è altro che la variante di un’unica e stessa coscienza, della cui essenza partecipano in diversi modi e in diversi gradi. Questa realtà fondamentale (spesso impensata) unisce tutte le cose in modo indissolubile, le une con le altre.

Il simbolo grafico sanscrito del mantra AUM è costituito da tre curve distinte, da un semicerchio e da un punto isolato. Le tre curve sono legate tra loro e si generano mutuamente. Solo il punto e il semicerchio sono indipendenti. Il punto però è quello che domina tutto. Questo simbolo grafico del mantra AUM rappresenta piuttosto chiaramente per l’iniziato i tre stati principali della coscienza: lo stato di veglia (o di risveglio), lo stato di sogno e lo stato di sonno profondo; allo stesso tempo, qui viene rappresentata anche la coscienza suprema o il Sé Eterno (Atman), che abbraccia, supervisiona e penetra tutti i fenomeni, gli esseri e le cose. Il semicerchio posto vicino al punto significa, al tempo stesso, il principio femminile fondamentale (Shakti) e l’infinito, indicando così che il pensiero finito non è quasi mai in grado di apprendere (comprendere) completamente i misteri, la profondità o l’elevazione del Supremo Assoluto (rappresentato dal punto).

Il mondo materiale della coscienza nello stato di veglia, il livello dell’attività esteriore, quindi il più concreto, viene raffigurato dalla curva più grande del disegno a lato (quella indicata con 1). Il livello dello stato di sogno della coscienza, che non viene stimolato solo dagli oggetti esteriori ma quasi esclusivamente dai concetti del pensiero e dalle aspirazioni interiori, viene simboleggiato dalla seconda curva, quella intermedia (la 2), che come possiamo constatare si situa a metà strada tra lo stato di veglia e lo stato di sonno profondo. La curva in alto (la 3) simboleggia l’inconscio, che spesso chiamiamo stato di sonno profondo; quindi funge da intermediaria, in quanto è quella che si trova più vicina alla Coscienza Assoluta. Il punto rappresenta invece la coscienza assoluta che illumina, trascende e domina gli altri tre registri; questo è, di fatto, turya (lo stato di sopracoscienza), lo stato caratteristico dell’essere umano che ha raggiunto l’illuminazione. Esso viene anche denominato il “quarto stato” (in quanto supera i tre stati comuni della coscienza) o il quarto stato della coscienza. Senza lo stato di Turya non potrebbe esistere né il pensiero, né l’intelligenza, né il simbolo, né il significato, né l’universo. Di conseguenza, il punto illumina permanentemente i tre stati della coscienza. Esso stesso brilla tramite la sua propria luce e il suo potere infinito, ma non può essere scoperto se non da quegli esseri umani che hanno già superato le tre curve e che, raggiungendo questo punto focolaio, sono riuscite a fondersi intimamente con esso. Il punto focolaio in questa rappresentazione può essere interpretato in diversi modi: in qualità di Coscienza Assoluta, come coscienza osservatrice, testimone, situata al di là del corpo e del pensiero, o come totale liberazione dal mondo dei fenomeni.

 

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