Dio si riflette in 10 specchi
Attraverso questa serie di articoli riguardanti le 10 GRANDI FORZE COSMICHE, cercheremo di analizzare ed evidenziare in maniera sintetica i principali aspetti d’ordine filosofico e pratico, che si riferiscono alla tradizione profondamente spirituale delle 10 GRANDI FORZE COSMICHE (Dasha Mahavidya). In essenza, questa tradizione rappresenta, di fatto, una pratica spirituale tantrica (tantra sadhana), avente come scopo l’acquisizione di un controllo “magico” sulle forze ed energie sottili che animano e danno impulso incessantemente sia al microcosmo dell’essere umano, sia al MACROCOSMO nei suoi molteplici aspetti, rapportandosi fedelmente ad una o più delle 10 sfaccettature (Grandi Forze Cosmiche) dell’espressione divina nella manifestazione.
L’Arcangelo Zadkiel
Zadkiel agisce affinché la fiamma del perdono e della libertà brillino nei cuori di tutte le anime che desiderano l’elevazione spirituale. E’ l’angelo della trasmutazione, della giustizia, della buona volontà e della compassione. Il suo nome significa “la giustizia di Dio”. Considerato l’ambasciatore angelico della buona volontà, l’Arcangelo Zadkiel ha la missione divina di aiutarci a scoprire gli aspetti divini dentro di noi. Egli ci assiste nello sviluppare la capacità di vedere le cose oltre la percezione terrena sulle relazioni che abbiamo, compresa quella con il nostro Sé Immortale, in modo da far fruttare tutti gli aspetti positivi esistenti in queste esperienze.
L’Arcangelo Metatron
L’Arcangelo Metatron viene giustamente considerato il più terreno tra gli arcangeli, perché inizialmente fu un uomo saggio e virtuoso che poi Dio mandò in Cielo. La sua anima è stata per tutta la vita piena di fede, di amore verso gli altri uomini ed è sempre stato molto attento ai significati delle azioni, nutrendo la convinzione che solo colui che impara in permanenza da ciò che accade dentro e fuori di lui sarà davvero capace di aiutare gli altri. Così, egli ha cercato da sé il cammino della conoscenza e della bontà dell’animo.
L’Arcangelo Uriel
L’Arcangelo Uriel diffonde la luce della conoscenza di Dio. Egli ci aiuta a scoprire la luce in ognuno di noi, a ottenere la conoscenza che sostiene e guarisce, a decifrare e interpretare i messaggi della nostra voce interiore. L’Arcangelo Uriel, il cui nome in ebraico significa “la luce di Dio”, porta all’umanità la conoscenza e la comprensione del Divino. È il più radioso e luminoso tra gli angeli, spesso rappresentato scendendo dal cielo in un meraviglioso carro trainato da cavalli bianchi. Viene anche chiamato la Fiamma di Dio, l’Angelo della Presenza o della Salvezza. È conosciuto anche come il Principe della Luce e l’interprete delle profezie.
L’Arcangelo Raffaele
L’arcangelo Raffaele conferisce il dono della guarigione e ci indica come guarire noi stessi attraverso l’amore e la gioia; egli ci permette di trovare la guarigione nella natura e nelle energie universali. Il suo nome significa “guaritore divino” o “Dio guarisce”. E’ da lui che proviene ogni guarigione e, essendo messaggero della Divina Provvidenza, è sempre lui a guidare coloro che si trovano alla ricerca dell’unità. Egli conferisce la guarigione essenziale e definitiva del male di ogni sorta, in altre parole, è il ritorno alla sorgente divina. Raffaele interviene per salvare il nostro corpo, la nostra mente ed il nostro cuore, egli allevia le nostre sofferenze.
L’Arcangelo Gabriele
Simbolismo: L’Arcangelo Gabriele è rappresentato mentre tiene in mano un giglio, simbolo della purezza e della verità. A volte è rappresentato con in mano una penna e un calamaio, simboli del suo ruolo di messaggero divino; altre volte, mentre tiene in mano una coppa dorata che ci ricorda il Sacro Graal. Funzione Angelica: DIFENSORE DELLA VERITÀ E MESSAGGERO DIVINO. I Doni Spirituali che Egli ci offre: Egli può aiutarci a dire la verità in modo aperto e sincero; a rispettare noi stessi; a lasciarci guidare dall’intuito e dalla nostra voce interiore. Gabriele è il messaggero della parola di Dio.
L’Arcangelo Michele
Michele è il lottatore che fa in modo che la luce trionfi, disperdendo le ombre della negatività. Ci aiuta ad essere forti nei momenti difficili, a dissolvere le tendenze negative e a ritrovare la forza necessaria quando ci sentiamo soli ed abbandonati. Il suo nome significa in lingua ebraica “Colui che è come Dio”. È l’arcangelo che noi evochiamo perché ci aiuti nella lotta con le nostre pulsioni negative e per scoprire la luce in noi stessi. Dal punto di vista storico è visto come il protettore di Israele e della chiesa cattolica. È considerato l’angelo protettore dei poliziotti, dei soldati, dei bambini piccoli, oltre che dei pellegrini e dei viaggiatori. È il guerriero celeste, il comandante delle armate celesti, che lotta per la giustizia e l’ordine, guidando tutti coloro che si trovano in difficoltà. Michele è considerato anche portatore di fortuna e pazienza.
La visione di Dio da parte di 15 saggi liberati
I – Swami Sri Yukteswar – Il Padre Eterno, lo Spirito, Dio, è la sola sostanza reale, è eterno, assoluto, senza inizio né fine. E’ l’Essere unico e indivisibile. In Esso è l’origine di tutta la conoscenza, di tutto l’amore; l’origine di tutto il potere e di tutta la gioia. (La Scienza Sacra)
II – Paramahansa Yogananda – Dio è al di là della comprensione della mente e dell’intelletto. L’incommensurabile senza origine è Dio. Onnipresente nei tratti più remoti dello spazio, Egli è nelle stelle lontane, e in voi, e in me; ed Egli è cosciente, in ogni istante, di ogni luogo in cui Egli è. Dio non è la mente,: Egli l’ha creata ed è al di là di essa, Dio è la Divina Coscienza, la Divina Gioia, la Divina Esistenza. (L’Eterna Ricerca dell’Uomo)
L’Arte della Benedizione
Le leggi fondamentali per L’Arte della Benedizione
1) Legge dell’Analogia, o della corrispondenza tra il microcosmo del nostro essere ed il Macrocosmo, cioè tra Atman e Paramatman. Fa in modo che tutto ciò che esiste nel microcosmo del nostro essere, esista anche nel Macrocosmo.
Il quinto Vangelo – Secondo Tommaso Apostolo detto Didimo
Nella primavera del 1945, nei pressi di Luxor, in Egitto, due contadini, utilizzando dei ruderi per la costruzione di una cisterna, trovano una grande giara di argilla, e dentro un rotolo di lino cerato che avvolgeva altri rotoli. Sono i rotoli detti di “Nag Hammadi”, dal luogo del ritrovamento. Vengono estratti, i più rovinati sono distrutti mentre quelli in buone condizione sono venduti a un rigattiere per poche monete. Il rigattiere li rivende separatamente al migliore offerente, alcuni giungono al Museo Coopto del Cairo che si premura di raccoglierli e catalogarli. Il più importante giunge a un antiquario europeo che successivamente lo cede all’Istituto Jung di Zurigo.