La salute nell’Hatha yoga

L’Hatha yoga viene generalmente inteso come un sistema di pratiche che portano lequilibrio tra il sole e la luna del micro-cosmo umano, tra le energie solari e lunari, maschili e femminili. Lo scopo è quello di portare in equilibrio la propria costituzione tramite le asana (posture) e una serie di esercizi che possono richiedere anche molto impegno. Questo ulteriore aspetto dellHatha Yoga, il tapas, (austerità, zelo, impegno, ardore) porta chi lo pratica a rinforzare la volontà e il controllo del corpo tramite lo sforzo consapevole. “Colui che ha realizzato lo yoga alla perfezione…”.

Chi pratica Hatha yoga quotidianamente, o comunque con cadenza regolare, conosce da vicino un terzo aspetto fondamentale, sul quale peraltro si fa molto leva in occidente; ovvero i suoi aspetti benefici per la salute. Le pratiche yoga innanzi tutto hanno un profondo effetto somato-psichico. Le tensioni muscolari, dovute sia allo sforzo fisico che emotivo, che accumuliamo nel corso delle giornate, della settimana o degli anni, tendono a deformare incidendo i loro effetti sul nostro corpo fisico, arrivando ad alterarne anche la struttura energetica. La pratica dello yoga, facendo leva principalmente sullutilizzo consapevole del respiro, la simmetria e la concentrazione mentale su un punto fisso, aiuta a sciogliere queste tensioni procurando uno stato di espansione e felicità che incoraggiano lavanzamento nella pratica e nelle prime fasi anche limpegno spirituale.

Fin dai testi indiani più antichi, un millennio prima dellapparizione degli Yoga Sutra di Patanjali, si pone lattenzione sul legame stretto tra il respiro e la mente, che in termini materiali non ha altro a cui ancorasi se non latto respiratorio. Praticando yoga impariamo a prendere consapevolezza e padronanza di questo legame, e a entrare in contatto con il corpo a livello globale, accedendo, mano a mano che la coscienza si espande tramite anche la pratica della preghiera e della meditazione, alle “energie” ovvero ai flussi vitali, fluidi e ineffabili del corpo umano; come per esempio il potenziale sessuale, la smania di controllo o i sentimenti più puri legati ai diversi centri di forza o chakra. La consapevolezza del respiro permette di compire un passo ulteriore, ovvero quello di coltivare unattitudine positiva, trasformatrice e creativa: tramite il respiro immettiamo in circolazione aria nuova allinterno del nostro sistema fisico, nutrendo le cellule e ripulendo il sangue dallanidride carbonica. Perciò, diventa un valore aggiunto associare allatto respiratorio unattitudine mentale positiva e luminosa, volendo anche grazie allutilizzo di mantra o invocazioni o la preghiera.

Un secondo aspetto fondamentale è la salute della colonna vertebrale. Tutti i gangli del sistema nervoso centrale, para-simpatico (yin, legato al rilassamento e al rilascio) e orto-simpatico (yang, attivatore, reattivo), passano attraverso la colonna vertebrale ed è opportuno stimolarli entrambi con posizioni di flessione in avanti (yin) e allindietro (yang). In particolare, Paschimottanasana (la pinza), Padasthasana (il piegamento in avanti in piedi) e Halasana (l’aratro), se associate a una profonda respirazione addominale, stimolano il nervo vago, fondamentale per regolarizzare lattività distensiva e rilassante del sistema nervoso. È importante dopo ogni postura eseguire una contro postura per bilanciare quella precedente e per favorire la salute della colonna, come distendere la schiena dopo la posizione del cobra. Le posture più benefiche per la colonna sono: Padahastasana, Bhujangasana, Paschimottanasana, Ardha Matsyedrasana e Dhanurasana. Fondamentali anche le posture inverse: Sarvangasana la candela (o postura che attiva tutte le membra) e Shirshsana la posizione sulla testa; poiché invertendo la pressione sanguigna e gravitazionale permettono al sistema di ripulirsi, alle vertebre inferiori di alleggerirsi muoversi più liberamente e alla circolazione del sangue di aumentare la pressione sul muscolo cardiaco derivando grandi benefici per lossigenazione delle cellule e per la salute degli occhi e degli organi interni.

Mi piacerebbe sottolineare come sia facile trovare delle corrispondenze tra la conoscenza medica sul funzionamento del corpo e le teorie più energetico-mistiche dello yoga e di altre pratiche. Allo stesso tempo però, mi sembra importante ricordarci sempre che la mente razionale e il metodo scientifico non possono comprendere tutti gli aspetti in gioco e tutta la realtà, semplicemente perché il loro linguaggio si limita a concepire e comprendere solamente una parte di questa realtà. Infatti, è fondamentale nello yoga, affinché sia efficace sotto i vari punti di vista, affidarsi: al divino (Ishwara Pranidhana) e a un Maestro, una guida spirituale in grado di farci entrare nel linguaggio mistico meta-fisico e meta-cognitivo dello yoga. Anche la concentrazione yoga, applicata attraverso la meditazione ha il potenziale di sciogliere le tensioni accumulate nel corpo, poiché porta la mente ad accedere a uno strato profondo della coscienza nel quale le tensioni fisiche sono strettamente correlate a blocchi inconsci o emotivi. La meditazione, facendo un paragone con le profondità marine, genera delle onde benefiche che vanno a trasformare o sostituire queste increspature mentali accumulate sui fondali dell’inconscio durante la crescita, attraverso esperienze, traumi e facendo leva sulle proprie convinzioni; andando gradualmente a trasformare la nostra struttura energetica ma anche fisica. LHatha yoga compie un lavoro preparatorio fondamentale, atto a fare circolare liberamente il respiro e lenergia allinterno del corpo e abituando la mente a calmarsi e ancorarsi su un punto stabile.

Diversi sono gli stili di yoga che oggi in Occidente e non solo si focalizzano principalmente sulla salute e lo sviluppo armonioso del corpo in tutte le sue parti, incrociando gli esercizi yoga alla scienza medica. È molto bello che si pratichino in maniera diffusa tecniche e posizioni ispirate allo yoga, ma questo rischia di lasciare da parte un altro aspetto fondamentale insito nella pratica yoga: quello della disciplina e dello sforzo, che vanno a rinforzare il carattere e tonificare i muscoli. In India ci sono tutt’oggi yogi che si dedicano a pratiche molto austere, come restare per anni con un braccio sollevato o su una gamba sola, sono tutti esercizi di Hatha yoga. Non si tratta necessariamente di dedicarsi a pratiche ascetiche di questo tipo. Ma, per quello che ho sperimentato in questa scuola, dal mio punto di vista si tratta di trovare un equilibrio tra lo sforzo che ci porta oltre i nostri limiti e la capacità di armonizzare, bilanciare i vari centri di forza che possono essere più o meno energizzati, e lavorare con la simmetria per una migliore salute del corpo e della mente a prescindere da quale sia il punto di partenza. Infatti questo è un discorso delicato perché molte persone potrebbero pensare a un modello ideale di perfezione fisica o di salute ferrea. Ognuno di noi invece comincia o riprende la pratica dellHatha yoga a partire da un certo stato interiore e di salute ed è da quel punto, prendendo coscienza degli effetti calmanti della respirazione, dellenergizzazione e rivitalizzazione di certe parti del corpo grazie alle posture, che può osservare i profondi e graduali benefici dello yoga.

Riassumendo, quindi potremmo dire che l’Hatha yoga è un sistema efficace per promuovere levoluzione del nostro sistema fisico ed energetico e che il segreto di questa salute deriva da una corretta respirazione, unalimentazione frugale e semplice, un rilassamento adeguato e un lavoro consapevole sulla colonna vertebrale; attraverso la simmetria posturale e lequilibrio, a partire dalla propria costituzione, tra posture YANG attivatrici e YIN calmanti. La salute non è il fine in sé, ma un’attitudine per curare il mezzo che ci è stato dato a disposizione in questa vita. Infatti, mi piacerebbe concludere mettendo in parallelo le guarigioni miracolose di certi yogi che sono diventati un esempio anche in Occidente (come B.K.S. Yiengar che era nato con una deformazione alle gambe che lo aveva reso quasi zoppo) e le vette spirituali raggiunte da certi santi (penso ad esempio a Padre Pio) che da uno stato di salute precaria e attraversando la sofferenza hanno saputo trascendere le limitazioni del corpo fisico arrivando a un unione profonda con Dio.

Niccolò