Efficacia e dinamica della pratica Yoga

Lo yoga è una disciplina che influisce sul pieno sviluppo di ciascun individuo, sul miglioramento fisico, mentale, emotivo e spirituale, ed è valido per tutti gli esseri umani indistintamente. Lo yoga è una cultura universale e proprio come influisce sull’individuo nel suo complesso, così è inteso per il potenziamento fisico, mentale, intellettuale e spirituale di tutta la società e dell’intera umanità.

Esso influisce sulla coscienza, sulla nostra intelligenza e sui nostri sensi. Influisce sul corpo e sugli organi percettivi. Per questo è conosciuto come disciplina globale (non esclude nessun piano o livello dell’essere). Quando il corpo, la mente e l’anima sono in equilibrio e in piena armonia, si diventa portatori di salute e armonia per tutti quelli che ci stanno intorno, non ritirandoci dal mondo ma vivendo come un organo sano e vivo nel corpo dell’umanità.

Lo yoga è fondamentale per lo sviluppo individuale e per rimuovere le imperfezioni e superare i limiti fisici, emotivi, intellettuali e spirituali; mira a rimuovere le variazioni d’umore, le afflizioni e i dispiaceri.

Lo yoga, in quanto disciplina pratica non avulsa dal reale, abbraccia l’esistenza nella sua totalità ed è in grado di migliorare la qualità della vita in genere di ogni essere umano che lo pratica.

Quando parliamo di yoga intendiamo soprattutto l’Hatha Yoga (posture, tecniche di respirazione, rilassamento) e un insieme di metodi e tecniche di concentrazione e meditazione che permettono di raggiungere delle condizioni fisiche, psichiche e mentali in grado di assicurare maggiore efficienza e maggior rendimento nello svolgimento di ogni azione e in ogni ambito.
Molte persone accusano disturbi a livello della schiena derivanti da un’attitudine posturale scorretta, a questo riguardo l’Hatha yoga mette a disposizione una serie di posture che vanno ad agire soprattutto sulla colonna vertebrale, correggendone le varie deformazioni, rafforzandola e preservandola da eventuali problemi.
Poiché la colonna vertebrale rappresenta l’asse portante dell’essere umano, secondo lo yoga una colonna in buone condizioni è sinonimo di benessere generale, floridezza, longevità.
Dato che molte posture sono stretching, esse agiscono beneficamente sulla colonna e sui muscoli della schiena, risolvendo e prevenendo quelli che sono i disturbi più frequenti che di solito si riscontrano nelle persone sedentarie o che svolgono appunto un lavoro che non richiede movimento fisico. Tali posture aiutano inoltre ad eliminare le varie contrazioni a livello muscolare, le rigidità dei legamenti, insomma tutte quelle tensioni fisiche che sembrano essere diventate la normalità mentre in realtà dovrebbero essere sciolte, in quanto causa di una serie di disturbi e disagi che si ripercuotono inconsciamente anche sullo stato d’animo, sull’umore, compromettendo lo stato di benessere generale.

A livello fisico lo yoga agisce dunque sullo scheletro, sull’intera muscolatura e sull’intero organismo, compresi organi e ghiandole, assicurando un perfetto stato di salute e benessere. Esso agisce anche, attraverso le posture e il pranayama, sull’interosistema respiratorio e circolatorio. La regolazione del respiro mantiene pulito e libero il sistema respiratorio, e attraverso un apparato respiratorio libero e sano il sangue alimenterà indistintamente tutte le parti del corpo. Permettendo al sangue di irrorare le zone malate del corpo esso le nutre, le tossine vengono eliminate e insieme ad esse i vari disturbi e sintomi fisici. E si tratta di un processo naturale che opera al ritmo dei processi naturali, quindi gradualmente, senza shock o forzature. Dunque attraverso un processo naturale si consente al sistema umano di funzionare nel modo migliore e più efficace possibile.

Attraverso determinati processi sottili, gli esercizi yoga aiutano inoltre ad amplificare la vitalità, ad aumentare la capacità di resistenza, altri conferiscono dinamismo, un’attitudine volitiva, intraprendenza, altri ancora energia e forza mentale, lucidità, oltre allo sviluppo di tutte le potenzialità latenti. Inoltre le tecniche di rilassamento, guidate o autoguidate, oltre a garantire una rigenerazione generale psicofisica, aiutano ad allentare le tensioni, a vincere lo stress e l’ansia, che compromettono l’efficienza e il rendimento dell’individuo sia nella vita quotidiana in genere che in quella lavorativa.
I rilassamenti permettono di raggiungere stati di distensione fisica e mentale, sciogliendo le tensioni a livello muscolare, eliminando gli stati di agitazione e irrequietezza della mente, amplificando la percezione del proprio corpo fisico e sottile, energetico, nonché di vivere degli stati interiori di pace, tranquillità, armonia.

Così, attraverso la pratica yoga, il soggetto diventa più attivo e intraprendente, riesce a combattere la pigrizia, l’inerzia, a vincere la stanchezza sia fisica che mentale, cioè tutti quegli stati che insorgono in seguito allo svolgimento di mansioni che richiedono un impegno notevole e un considerevole dispendio di energie e risorse psicofisiche.

Ma un’efficienza maggiore non è data solo dalle ottime condizioni fisiche del soggetto; è di fondamentale importanza considerare anche il piano mentale. Ciò implica la necessità di sviluppare le capacità latenti, le facoltà intellettive e di amplificare l’attenzione, la concentrazione e la memoria.
Determinate posture e tecniche hanno la funzione di dinamizzare la sfera mentale, conferendo lucidità e aumentando la capacità di focalizzazione; ma esistono anche altre modalità specifiche, vale a dire tecniche di concentrazione e meditazione che permettono di canalizzare l’energia mentale impedendo che si disperda o che venga dissipata.

La mente deve essere allenata e controllata. Il processo della mente deve essere costruttivo, creativo e finalizzato, non costituito da una serie di inutili pensieri in libertà. Deve diventare uno strumento, un mezzo di cui servirci quando ne abbiamo bisogno. Mentre di solito, senza rendercene conto, siamo schiavi della mente, ne siamo dominati a causa delle miriadi di pensieri, associazioni, immagini, ricordi che la popolano. I pensieri e i ricordi si affollano inutilmente ma ininterrottamente nella nostra testa, indipendentemente dalla nostra volontà. E’ un meccanismo continuo, automatico, inarrestabile. Ciò avviene perché ci identifichiamo con la mente, consideriamo la nostra casa quello che invece è un magazzino, o un archivio se

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vogliamo. La mente è un deposito in cui abbiamo accumulato e continuiamo ad accumulare ricordi, informazioni, dati etc. ma dobbiamo usarla andando a prelevare ciò di cui abbiamo bisogno in un determinato momento, non dimorarvi costantemente.

Se siamo identificati con la nostra mente perdiamo chiarezza, lucidità, tutto diventa confuso, viceversa se la controlliamo e poi la trascendiamo la memoria diventa chiarissima. La memoria è confusa perché non si è padroni di se stessi; la mente è come se fosse un meccanismo impazzito: quando abbiamo bisogno di ricordare qualcosa non ci viene in mente, quando non ne abbiamo bisogno continua a venire a galla. Non siamo noi i padroni. Un padrone è efficiente, ricorda quando vuole ricordare, quando non vuole non ricorda.

L’efficienza della mente è compromessa dal fatto che il cervello è affaticato dal continuo lavoro, non si riposa mai, non si ferma mai, né di giorno né di notte. Anche durante il sonno continua a lavorare, attraverso i sogni. La mente è solo uno strumento e deve essere usata come tale. E’ una parte del corpo, come le mani e le gambe. Per esempio, quando vogliamo camminare usiamo le gambe; ma non continueremo a muoverle anche quando non ne abbiamo bisogno essendo convinti che se non le teniamo sempre in funzione perderemo la capacità di camminare. Se le usiamo continuamente quando ne avremo bisogno per camminare saremo già stanchi. Lo stesso vale per la mente. Essa è affaticata, spossata, inefficiente perché svolge un incessante lavorio e quando dobbiamo effettivamente usarla non è all’altezza delle aspettative, è esausta.

La concentrazione serve a focalizzare, orientare ininterrottamente l’attenzione su un oggetto preciso in modo da impedire che la mente divaghi e si disperda in mille pensieri. Questa dispersione crea una scissione, una disgregazione del soggetto che sfocia in una sorta di alienazione. Per esempio capita di continuo che il corpo e una parte della mente sono occupati in qualcosa e ciò avviene in modo meccanico, automatico, perché c’è un’altra parte della mente che è orientata in qualcos’altro. In questo modo non si vive mai fino in fondo l’esperienza del presente, perché la mente è proiettata nel passato o nel futuro, essa vive in una continua tensione tra passato e futuro perdendo completamente di vista il vissuto presente.

Quindi abbiamo detto che la concentrazione è l’orientamento dell’attenzione su un punto specifico; attraverso la meditazione si elimina anche quell’unico punto per raggiungere uno stato di quiete, silenzio, vacuità mentale. Ciò non significa neutralizzare o distruggere la mente o le facoltà intellettive, ma trascenderla e utilizzarla al meglio quando noi lo decidiamo. La meditazione consiste nel vivere il momento presente e ci permette di essere più efficienti e di non fare più fatica.
La meditazione dà riposo alla mente irrequieta, a quel punto non è necessario alcuno sforzo, neanche per ricordare, avverrà automaticamente. Con la meditazione si diventa attenti al momento presente, senza lasciarsi appesantire dal passato, si diventa interessati alle cose senza dimenticarle.
L’attenzione che si sviluppa attraverso la meditazione costante consiste sia nell’avere una visione più globale ed estesa delle cose, sia in una focalizzazione stabile, continua, duratura.
Lo stato di distensione che si raggiunge attraverso le tecniche meditative permette di rimanere, attenti, lucidi e ipervigili. I riflessi non sono rallentati, al contrario, c’è una risposta agli stimoli più vivace, più efficiente.

La mente va quindi allenata, controllata ed infine trascesa, attraverso tecniche e modalità specifiche, adeguate, affinché diventi uno strumento valido, efficiente, infallibile, che renda il pensiero costruttivo. In questo modo si sviluppano le percezioni, aumentano i processi ideativi e l’immaginazione, poiché attraverso alcune forme di meditazione ha luogo una vera e propria espansione della coscienza determinata dall’affiorare, a livello conscio, di elementi appartenenti alla sfera dell’inconscio. Inoltre viene accresciuta considerevolmente la capacità di assimilazione delle informazioni e quella dell’elaborazione e organizzazioni dei dati e delle informazioni.

La routine, le azioni ripetitive generano nell’essere umano degli stati di insoddisfazione, di noia, stati poco o per nulla gratificanti in cui diventa difficile esprimere appieno le proprie potenzialità, le capacità di cui ciascuno è dotato.
Svolgere delle mansioni come se fossero un peso, senza riuscire a trarne piacere, a lungo andare genera frustrazioni, ansie, automatismi che inevitabilmente si ripercuotono sugli altri piani esistenziali. E qui è importante l’attitudine interiore da adottare in ogni circostanza della vita, che è l’attitudine della consapevolezza, dell’essere presenti a se stessi in ogni momento, vivere il momento presente come unico e irripetibile, come qualcosa in cui esprimiamo e manifestiamo al massimo e profondamente ciò che realmente siamo.

E’ importante soffermarsi sull’unicità e sull’intensità di ogni istante, di ogni cosa che stiamo facendo, di ogni evento di cui siamo testimoni, per riuscire a cogliere la bellezza e la straordinarietà della vita in tutti i suoi aspetti e in tutte le sue manifestazioni. La pratica dello yoga aiuta a sviluppare questa consapevolezza e a rendere ciascun individuo un essere pieno di creatività, inventiva, iniziativa e così via.

Attraverso lo yoga diventiamo coscienti del fatto che siamo in grado, in seguito a una trasformazione interiore, di trasformare a nostra volta, di modificare positivamente, in meglio, la realtà circostante.