La celebrazione della Pasqua

Ma ci sono tante persone che continuano a nascondere nelle profondità del loro animo una sete per le grandi verità. È a queste anime assetate che si rivolge questo materiale, che offre una visione meno conosciuta sugli insegnamenti religiosi conosciuti, e che ci può aiutare a capire molto più profondamente e in realtà le rivelazioni divine di Gesù Cristo.

Mentre la tradizione religiosa si trova in un processo di indebolimento, cadendo sempre più preda di idee e ideologie quanto mai bizzarre e contraddittorie, portando ad una confusione generalizzata, molte persone si chiedono perché Dio se ne rimanga in silenzio? Ma Egli non è per nulla muto! In ogni epoca Dio ha inviato messaggi e avvertimenti all’umanità, che però solo raramente sono stati accettati. Persino il messaggio divino cosi generoso portato da Gesù, il Figlio di Dio, è stato in gran parte ignorato o distorto. Il veleno del materialismo è profondamente penetrato ormai anche nell’essenza del cristianesimo. Ma rimane tuttavia questa domanda pressante se ci sia ancora un modo con il quale possiamo riconoscere la Rivelazione di Dio.

La celebrazione della Pasqua sicuramente ci ricorda della Resurrezione di Gesù di Nazareth, Gesù il Cristo. Forse pensate che Lui sia stato inviato per prendere su di Sé i peccati del mondo e che Egli simboleggi il grande Mediatore tra voi e Dio – la maggioranza dei cristiani la pensano cosi. Essi richiamano Gesù come ad un intermediario al fianco di un Dio severo, talvolta furioso, seduto da qualche parte in un angolo dell’Universo chiamato Cielo. Ma i grandi saggi ci insegnano che questo Cielo non si trova in alcun luogo se non nella nostra Coscienza. Alcuni cristiani credono che sia possibile arrivare a Dio tramite Suo Figlio, che sarebbe (secondo questo punto di vista) meno austero e più amorevole, dimenticando che Dio è amore. Suo Figlio è il grande e nobile Essere da tutti chiamato “Il Benedetto”, e la Sua resurrezione viene celebrata nel giorno della Pasqua.

La celebrazione della Pasqua, come quella del Natale, può però avere per ognuno di noi – in funzione del grado di risveglio spirituale, di apertura dell’anima e della sensibilità e del raffinamento interiore – anche un altro significato, più profondo, esoterico e in qualche modo personale (nel senso di vissuto con tutta la persona, stabilendo un legame diretto, reale di ognuno di noi con Dio). Per tali persone, la celebrazione della Pasqua non ricorda solamente la Resurrezione di Gesù Cristo, ma simboleggia la resurrezione della Coscienza Cristica in ogni Coscienza umana. La “Coscienza Cristica”è uno stato elevato di coscienza caratterizzato dal legame diretto, ravvicinato, con Dio, da una percezione globale ed obiettiva della realtà e da un infinito amore e compassione per tutto ciò che esiste.

La celebrazione della Pasqua significa, per chi è aperto nell’anima, la resurrezione di Gesù nella propria anima, cioè la sua propria resurrezione: solo questa resurrezione interiore ci può condurre verso le più elevate altezze dello spirito

Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. In senso esoterico, Pasqua significa la resurrezione del grande insegnante e maestro che ha liberato l’umanità dalla servitù e dalle limitazioni materiali. Questa grande anima è venuta sulla Terra per mostrare in tutta la sua pienezza il cammino verso il vero Dio, onnipotente, onnipresente ed onnisciente. Egli ci ha voluto far vedere che Dio è l’intera Bontà, Saggezza e Verità, il tutto nel Tutto. Il grande Insegnante, la cui resurrezione ci viene ricordata con questa festa, è stato mandato per mostrarci e farci capire che Dio non si trova solo al di fuori, ma anche dentro di noi, che Egli non si separa (non è separato) mai da nessuna delle sue creature, che è sempre un Dio giusto e pieno d’amore, presente in tutto, che sa e conosce tutto e contiene tutta la verità. Tutta la conoscenza del mondo non ci potrebbe dare nemmeno una comprensione parziale dell’intero significato di questa santa resurrezione.

Il ruolo di questo grande insegnante ed educatore è immenso – una convinzione che speriamo sia condivisa da tutti, sia credenti che atei. Egli è venuto a noi per farci capire meglio la vita qui sulla terra. Egli ci ha mostrato che tutte le limitazioni materiali provengono dall’uomo, e che non dobbiamo mai vederle diversamente. Applicando i Suoi insegnamenti potremmo realizzare le Sue stesse cose, anche maggiori come Lui stesso ci dice. Gesù Cristo è venuto per mostrarci in modo ancor più esplicito che Dio è l’unica e grande causa di tutte le cose, che Egli è Tutto.

Quindi, non dobbiamo solo sostenerci sull’intermediazione e sull’amore di Gesù, ma seguirne anche il cammino e gli insegnamenti. La Sua resurrezione in questo senso deve ricordarci i Suoi insegnamenti, che si possono riassumere in poche parole nella predica del monte: “Siate perfetti, cosi come vostro Padre è perfetto”. La gioia della Sua resurrezione non significa solo che Lui si prenderà tutti i peccati del mondo, salvandolo cosi, quanto il fatto che ci mostra la via verso Dio, incarnandola con l’infinito amore, la saggezza e la felicità di sapere che la Sua immensa anima ci abbraccia e sostiene i nostri sforzi di voler vivere una vita divina, qui sulla terra, e avvicinarci cosi a Dio. Gesù è sempre presente, siamo noi che a volte lo dimentichiamo, e le sante feste ci aiutano a ristabilire – almeno temporaneamente – questa relazione con Lui.

Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. Ci sono molte supposizioni sul modo in cui Gesù abbia ricevuto l’insegnamento divino. Ma questo è un fattore poco importante, dato che comunque tutto proviene da Dio, la fonte unica di tutte le cose. Ricevendo a nostra volta questo insegnamento, tramite la lettura dei libri sacri o per rivelazione, ma prima di tutto aprendo i nostri cuori verso Gesù, faremo in modo che i suoi insegnamenti germoglino in noi, per poterli offrire a nostra volta, per poter ricevere poi ancor

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di più. Donare, qui non necessariamente significa insegnare agli altri, quanto vivere pienamente nel suo spirito – significa essere un canale cosciente tramite il quale l’amore divino si riversa nel mondo, significa essere una “colonna di luce” che unisce la terra al Cielo, significa vivere in permanenza a contatto con la presenza Divina, nello stato diCoscienza Cristica – essere dei veri e propri Figli di Dio su questa Terra.

La festa della Pasqua deve ricordarci il fatto che Gesù non è venuto per portarci un nuovo dogma, ma per aiutarci a capire che siamo Figli di Dio, per aiutarci a vivere questo legame diretto con Dio – questa è la Via, la Verità e la Vita.

Per vivere pienamente il momento della resurrezione di Gesù Cristo (la celebrazione della Pasqua) possiamo evocare anticipatamente la gioia di questa festa, inducendo in noi uno stato trasfiguratore di attesa, come quella che anticipa un miracolo. Cercheremo di avere uno stato quanto più armonioso ed elevato, che ci faciliterà la percezione diretta del significato spirituale della celebrazione della Pasqua. Allo stesso modo, cercheremo di avvicinarci nell’anima quanto più a Gesù, con affetto e umiltà, per ristabilire il legame – che dovrebbe essere permanente – con Lui.

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