Vira, il guerriero spirituale (II)

In precedenza è stato detto chi è il Guerriero Spirituale… Egli è colui che lotta contro tutte le proprie manifestazioni egoiche. Egli lotta contro la Paura, l’Odio, la Rabbia e contro tutto ciò che c’è di oscuro nella natura intrinseca dell’uomo per portarla alla Luce. Vorrei ora porre l’attenzione, non su ciò che il Guerriero fa in questa direzione, ma soprattutto sul come viene fatto, sull’atteggiamento. È assolutamente vero che il Guerriero lotta contro tutto ciò che c’è di negativo negli altri, ma soprattutto in sé stesso.

La Sua è una continua sfida con se stesso, per migliorarsi nel suo cammino verso la Luce. Il Guerriero affronta ogni sua battaglia con responsabilità e consapevolezza dei suoi limiti e punti deboli; non si elogia degli onori della vittoria, dato che nell’arroganza vi è il seme della sua natura oscura, quella che egli stesso combatte. Nemmeno si umilia e vergogna delle sue sconfitte, dato che il Guerriero sa che in esse risiede l’insegnamento per la vittoria futura. Quella del Guerriero è una lotta senza quartiere, che trascende ogni concetto di spazio e tempo, una lotta eterna che lo accompagna per tutta la vita. Sembra tremendo e difficile e infatti lo è. Ma questo il Guerriero lo sa, lo sapeva fin dal primo giorno e ne ha avuto conferma nei giorni a venire in cui la lotta infiammava.

Con questa consapevolezza il Guerriero si arma del suo coraggio e della sua volontà; esse sono la sua spada ed il suo scudo per combattere l’ombra e l’oscurità. Il Guerriero non è un essere perfetto, né un superuomo come potrebbe sembrare; è semplicemente un uomo, come tutti, che a differenza degli altri ha riconosciuto la sua natura debole ed il malessere insito in sé. Ha deciso di affrontare questo sia con la spada che con la dolcezza di chi ama tutto di sé e del suo prossimo. Si perché per arrivare alle vette a cui aspira, il Guerriero non ha solo bisogno del suo coraggio e della volontà, ha anche bisogno di tanto amore da donare.

Ognuno ha delle cicatrici dentro di sé, anche il Guerriero le ha (se non le ha lui chi altro dovrebbe averle?). È davvero necessario opporsi con forza a tutto ciò che non accettiamo di noi? Non è così. Ci sono ferite ed aspetti di noi che non possono essere risanati con la spada. Per loro il peggior nemico è uno sguardo languido ed una affettuosa carezza. Di fronte all’amore sincero esse si sciolgono come neve al sole e si trasformano in un grande tesoro che il Guerriero custodisce dentro di sé per il resto della sua vita e che darà a Lui nuova linfa per contrastare le insidie che lo attendono.

Un altro importante aspetto da evidenziare nell’atteggiamento del Guerriero è l’aspirazione spirituale. Il Guerriero è perennemente affamato di Luce e Conoscenza per raggiungere quelli che sono i suoi obiettivi, tra l’altro riassumibili tutti nel ricongiungimento con Dio. I suoi occhi sognanti sono continuamente protesi verso il cielo, dato che non esiste limite ai traguardi che Egli può raggiungere, la Sua anima arde vivacemente della sua passione e della sua sete di conoscenza. Nonostante ciò il Guerriero rimane paziente e concentrato sul momento presente, consapevole del fatto che ogni dono arriverà nel momento in cui sarà pronto a riceverlo.

Credo che questo sia il punto focale su cui prestare maggiore attenzione; l’atteggiamento del Guerriero spirituale è qualcosa da cui dovremo trarre tutti un grande insegnamento. Egli è simbolo di Perseveranza, Coraggio, Amore e Compassione; ha una mentalità di sfida e volontà ferrea. Se è vero che un mare è fatto di gocce d’acqua, sarebbe davvero importante che ognuno nel suo piccolo riuscisse ad avere l’atteggiamento del Guerriero in ogni cosa, anche nelle cose più piccole della vita, per poter avere domani un mondo migliore. Quante volte mi capita di farmi portare la colazione a letto, o la cena a casa? Quante volte mi capita di non voler fare qualcosa (per pigrizia magari) pur avendone la possibilità? Ecco io penso che queste siano tutte piccole sconfitte a cui non diamo grande importanza, in quanto le riteniamo insignificanti. Tuttavia il confine tra queste piccolezze e gli stati inerziali e depressivi è molto sottile. Per questo è auspicabile, se non necessario, avere l’atteggiamento del Guerriero spirituale in ogni situazione, anche le più piccole.

Se ripenso al me stesso di qualche anno fa, senza tornare troppo indietro nel tempo, mi rendo conto solo ora, grazie al Maestro ed ai suoi insegnamenti, quanto sia stato importante per me vivere in minima parte la lotta e l’atteggiamento del Guerriero. Allora ero uscito distrutto da una storia di amore; ero ricolmo di energia tamasica e non riuscivo a vedere un futuro. Mi sentivo come un essere svuotato di tutto; delle sue emozioni, delle sue aspirazioni e dei suoi sogni. Solo grazie all’atteggiamento del Guerriero ne sono venuto fuori; il suo coraggio, il suo desiderio di rivalsa sulle avversità ed il suo amore sono stati la mia ancora di salvezza per lasciarmi, questo enorme macigno chiamato passato, alle spalle, e ricominciare a vivere realmente. Solo amando le mie ferite sto riuscendo a risanarle ed ho trovato in esse il più grande tesoro della mia vita. Adesso intravedo con speranza un futuro più luminoso davanti a me.

Marco Quitadamo