Yoga Swami

Sono rari gli esseri che hanno raggiunto lo stato eccezionale di liberazione in vita (JIVANMUKTI). Uno di questi realizzati è vissuto nel Nord dello Sri Lanka per oltre 90 anni ed è conosciuto con il nome di Yoga Swami. Egli ricevette presto la sua istruzione in una scuola missionaria cristiana ed acquisì una buona conoscenza dell’inglese. Dopo gli studi lavorò per qualche anno come magazziniere nel Dipartimento di irrigazione, a circa 40 miglia a sud di Jaffna. Durante quel periodo incontrò il suo Guru:Chellappa Swami. Yoga Swami abbandonò subito il proprio lavoro e tutto il resto per seguirlo.

Swami Vivekananda

“Perfetto sin dalla nascita, egli non aveva bisogno di discipline spirituali per ottenere la Liberazione. Qualunque disciplina praticasse, era solo per rimuovere il velo che, in quel momento, nascondeva la sua vera natura divina e la sua missione nel mondo. Ancor prima di nascere, il Signore lo aveva scelto come Suo strumento per svolgere il suo compito nell’opera di redenzione spirituale dell’umanità.” In questi termini parla Swami Nikhilananda, redigendo la biografia di questo straordinario personaggio che aveva come destino quello di compiere un’opera ardita ed oltremodo complessa: creare un ponte fra l’Oriente e l’Occidente.

Swami Shivananda

“La voce dell’eterno parla nel profondo del tuo cuore. Risvegliati! Tu sei lo Spirito Immortale sempre Beato. TAT-TWAM-ASI”. La storia ha visto succedersi, santi e profeti che hanno praticato e insegnato vari metodi per accostarsi alla Meta Suprema della Realizzazione Spirituale. Uno di essi è stato indubbiamente Swami Shivananda, che può essere considerato il profeta di quello che egli stesso definì “Lo Yoga Integrale”, nel quale seppe coniugare il meglio di tutti gli insegnamenti. Egli asseriva infatti l’importanza di una sintesi tra le varie forme di Yoga e della loro costante applicazione nella vita quotidiana: “ Non è sufficiente praticare un solo tipo di disciplina spirituale, quantunque bene ti sforzi di farlo: ogni aspirante dovrebbe incorporare nel suo programma spirituale tutte le tecniche di tutti gli yoga o modi di accostarsi a Dio”.

Siddhartha Gautama Sakyamuni detto il Buddha

La regina madre si chiamava Mahamaya, donna di grande virtù, che amava tutti gli esseri, il padre era il re Suddhodana del regno degli Sakya. Al momento della nascita egli si precipitò dalla moglie e dal figlio, la sua gioia era infinita, gli occhi gli brillavano; chiamò il bambino Siddhartha, che significa colui che raggiunge lo scopo. Chiamò gli indovini che, esaminato il bimbo, dichiararono sarebbe diventato un grande imperatore destinato a reggere un possente regno. Solo il vecchio e saggio Asita guardò il bambino a lungo e in silenzio, poi cominciò a piangere e disse tremante al re: “Nessuna sventura maestà, piango per me stesso, perché vedo che il bambino è dotato della vera saggezza, conoscerà i misteri dell’universo, non si occuperà degli affari di stato, ma sarà un grande maestro, il cielo e la terra saranno la sua casa e tutti gli esseri la sua famiglia, piango perché morirò prima di poterne udire la voce annunciare la verità che avrà realizzato”, poi si voltò e scomparve.

Sri Ramakrishna

Sri Ramakrishna nasce il 18 Febbraio del 1836 con il nome di Gadadhar. Un giorno, all’età di 11 anni, Gadadhar si stava recando in un villaggio vicino, quando, attraversando un campo di grano, ebbe una visione di Gloria in Dio e persa la coscienza dei sensi, entrò spontaneamente in quello stato supercosciente chiamato samadhi. Sri Ramakrishna trascorse la maggior parte della sua esistenza a Dakshineswar, una cittadina nei pressi di Calcutta, in un grande tempio-giardino dedicato alla “Mamma” Kali. Giorno e notte ripeteva; Madre! O Madre! Vedeva la divina Kali in una pietra, in un ceppo o in una statua, tutto era un espressione di Kali, tanto da essere definito “il folle di Dio”.

Poonja

POONJA è nato il 13 Ottobre del 1910 nel Punjab occidentale, in India. La madre era molto bella e aveva una voce melodiosa. Essendo una devota di KRISHNA, era solita intonare inni devozionali che attiravano in casa molte persone che restavano incantate ad ascoltare quei canti ispirati, intrisi di fervida adorazione, che lei con trasporto dedicava a KRISHNA. All’età di nove anni, POONJA fece la sua prima esperienza spirituale che determinò l’inizio della sua ricerca. Era in casa di parenti quando, ad un tratto, si sentì letteralmente assorbire da un irresistibile stato di intensa felicità e di pace. Pur essendo cosciente di tutto ciò che accadeva intorno a lui si trovava nell’impossibilità di muoversi e di parlare.

Sri Nisargadatta Maharaj

NOTE BIOGRAFICHE Sri Nisargadatta Maharaj nasce fisicamente nel mese di Marzo del 1897 con il nome di Maruti. Sposato con quattro figli, si mantiene facendo il commerciante nella città di Bombay. A trentaquattro anni incontra il suo Guru Sri Siddharameshwar Maharaj, che gli dice: “Tu sei il supremo, Tu sei la Realtà Ultima”. Meditando su ciò, Maruti, prima diventa una cosa sola con la coscienza, poi trascende la coscienza e si insedia permanentemente nell’Assoluto, raggiunge in due anni lo stato di liberazione ultima e prende il nome di Sri Nisargadatta Maharaj (da Nisarga: spontanea, innata, e Datta: presenza).

Milarepa

Il nome Milarepa è formato dal patronimico Mila e da Repa, che significa Buona Novella; figlio di Mila-Trofeo-di-Saggezza e di Bianca-Ghirlanda, e fratello di Peta-Protettrice-Fortunata, di famiglia ricca e rispettata. Sul letto di morte, il padre mise sotto tutela il proprio patrimonio in favore dei parenti, con l’accordo che Milarepa ne sarebbe rientrato in possesso in età matura; allora Milarepa aveva circa 7 anni. All’età di 15 anni, e pronto per le nozze, con a fianco la madre, la sorella, lo zio materno e i testimoni del testamento, chiese agli zii la restituzione del patrimonio, ma questi, forti della numerosa progenie, con la menzogna negarono ogni addebito, schiaffeggiarono la madre di Milarepa e li scacciarono dalla casa gettandoli in strada.

Sri Ramana Maharshi

Sri Ramana Maharshi nacque il 30 Dicembre 1879. In quel giorno ricorreva la festività in onore di Shiva Nataraja (Shiva danzante), il suo nome natale era Venkataraman. All’età di 17 anni, con un’esperienza eccezionale, conseguì l’illuminazione; fece l’esperienza della morte fisica rimanendo pienamente consapevole e cosciente. Ecco come lui stesso descrive tale esperienza: “È stato improvviso, sedevo solo in una stanza al primo piano della casa di mio zio. Raramente avevo avuto qualche malattia e quel giorno non vi era nulla di strano nella mia salute, ma di colpo sono stato colto da una violenta paura della morte.

Ma Anandamoyi

MA ANANDAMOYI nacque il 30 aprile del 1896, un’ora e dodici minuti prima del sorgere del sole a Kheora, in India. Durante tutto il periodo del travaglio e del parto la madre non sentì alcun dolore. La bambina nacque senza piangere, si diceva infatti che ella non avesse mai pianto, se non di felicità. Per questo era conosciuta con il nome di MA ANANADA: colei che è piena di beatitudine, più tardi i suoi discepoli la chiameranno semplicemente MA: MADRE. I suoi genitori erano adoratori ferventi di VISHNU e le diedero il nome di Nirmala Sundari Devi (Bellezza immacolata). Per tutta la fanciullezza Nirmala si prese cura dei suoi fratelli più piccoli e per questo dedicò poco tempo agli studi: solo due anni alla scuola elementare.