SATYASVARA – Storia di un cammino (VII)
Ho sempre amato e ammirato gli animali. Quegli esseri con i quali poter rapportarmi senza bisogno di parole o dimostrazioni. Da piccola quando mi veniva chiesto “che cosa vuoi fare da grande?” io rispondevo prontamente “la veterinaria!”. Essendo figlia unica, gli animali sono stati per me, sin dalla più tenera età, meravigliosi e insostituibili fratelli e sorelle, compagni di giochi e di coccole, simboli di amore incondizionato e purezza. Sono cresciuta con loro imparando ad amarli e rispettarli… senza rendermi conto che in realtà, in qualche modo, non li stavo né rispettando né amando davvero.
SATYASVARA – Storia di un cammino (VI)
I mesi successivi al ritiro iniziammo a partecipare ad ogni escursione… dai laghi di Pilato al Gran Sasso… da Assisi al monte dell’Ascensione, scorrono nella mia mente le immagini di tutte queste esperienze. Quegl’incontri hanno iniziato a purificarci fisicamente e interiormente, ci hanno sgrossato e ci hanno uniti l’uno all’altro. Passo dopo passo, uscita dopo uscita, si stava cominciando a dare una forma, seppur ancora molto primitiva, a ciò che potevamo essere insieme, al bel gruppo che potevamo diventare.
La Coscienza (I)
La coscienza è uno spazio, in cui realtà diverse, posso manifestarsi in maniera tangibile, a colui che ne diventa cosciente. In sintesi possiamo dire che la coscienza è ciò che permette ai nostri sensi (e non solo) di sperimentare la realtà. Perciò la realtà, come di solito la intendiamo attraverso la percezione dei nostri occhi, orecchie e di tutti gli altri organi dei sensi, è il frutto della nostra più o meno vasta coscienza, che è mutevole ed ha diversi gradi di sperimentazione. L’esperienza che viviamo attraverso le emozioni e i sentimenti dipendono essenzialmente dalla nostra capacità di coscientizzare il mondo esterno in un determinato modo piuttosto che in un altro. Per questo una determinata esperienza viene percepita in maniera diversa a seconda delle persone che la vivono.
Lo sforzo spirituale (VI)
Sant’Isacco di Ninive – La lotta spirituale: “Non c’è nulla che avvicini il cuore a Dio quanto la compassione. La lotta non termina in un attimo, né la grazia viene tutta intera in una volta e abita nell’anima. Ma un po’ e un po’, ci sarà l’una e l’altra: c’è un tempo per la tentazione e un tempo per la consolazione, e una parte della lotta perdura fino alla morte. Questo mondo è la palestra della lotta e lo stadio della corsa, e questo tempo è il tempo del combattimento. Il luogo del combattimento e il tempo della lotta non sono soggetti a una legge.
SATYASVARA – Storia di un cammino (V)
Il giorno del ritiro giunse. Non avevo mai fatto un’esperienza del genere: cinque giorni di completo silenzio, senza telefono, perdendo la cognizione del tempo, vissuto pregando e meditando, ascoltando il Maestro leggere libri, guardando film e facendo yoga. Contatto fisico e visivo il più possibile assente, per avere la possibilità di entrare con maggior profondità in se stessi. Per cibo solo riso in bianco bollito e mele; da bere, tisane. Questo per disintossicare da una parte il proprio corpo, renderlo pulito e leggero; dall’altra per creare a livello mentale un distacco dal cibo, il quale è da sempre una delle maggiori compensazioni che usiamo ogni qualvolta abbiamo uno stato interiore non sereno e vogliamo fuggire dalle nostre sofferenze.
Accettazione (II)
Dimmi Poeta… cosa non ti basta di questo momento irripetibile?
Cosa nel buio delle tue distrazioni ti fa stringere i denti?
Cosa nel silenzio delle tue certezze ti urla nello stomaco?
Per giustificare le lacrime della tua coscienza banalizzi tutto…
CAMPI DI FORZA ED EVOLUZIONE SPIRITUALE
L’universo è vibrazione, tu sei vibrazione, allora, qual è la differenza fra te e il resto? In queste righe cercherò di spiegare a grandi linee la mia esperienza riguardo ai campi di forza e la loro influenza sugli esseri. Giorno dopo giorno constato sempre più la realtà dei campi di forza e la loro esistenza diventa per me sempre più evidente. Queste riflessioni scaturiscono della mia esperienza personale e possono quindi essere in parte influenzate dal mio particolare punto di vista. La percezione di questa realtà misteriosa e cangiante mi è stata donata per pura grazia di Dio attraverso l’aiuto del Maestro e io, come persona, non sento di avere alcun merito a riguardo.
Lo Spirito amorevole del Natale (V)
ASPETTANDO NATALE…. Si avvicina Natale e la mia mente incomincia a vagare tra i ricordi, ne sono già passati ben 73…. è indimenticabile quello a casa della nonna, avevo 4 o 5 anni ed eravamo tutti seduti in cerchio, in mezzo a noi la “conca”, una grossa bacinella con dentro del carbone che ardeva e ci riscaldava (vivevamo ancora in Sicilia e nelle case non c’era il riscaldamento).
LA GESTIONE DELLE EMOZIONI
Dal punto di vista emotivo sono sempre stato problematico. Fino a qualche tempo fa, però, non riconducevo direttamente questo problema all’essere iper-emotivo, piuttosto mi consideravo insicuro, oppure “sensibile”, o anche un po’ depresso. Essenzialmente un disadattato, anche se mascheravo il mio disagio in diversi modi. La cosa veramente paradossale, è che, nonostante negli ultimi anni mi sia reso conto di quanto sia predominante questa parte emotiva in me, fin da bambino mi sono abituato a reprimere moltissimo le mie emozioni.
SATYASVARA – Storia di un cammino (IV)
Venne così la metà di Maggio e, al termine di una lezione di yoga, il maestro ci informò che a Giugno si sarebbe svolto un ritiro spirituale, questa volta incentrato sulla preghiera cristiana e che all’interno del ritiro avremmo partecipato a un pellegrinaggio della durata di una notte, da Macerata fino alla basilica della Madonna di Loreto. Ancora ricordo perfettamente che mi guardò e disse: “A questo punto, visto il tuo costante impegno, sei pronta a venire, se vuoi!”. Fu veramente bellissimo ed emozionante sentirselo dire e presa dall’entusiasmo risposi senza pensarci un momento: “SI!”.