Sincronicità e Causalità

Considerata  superficialmente come un’autentica antitesi della causalità, la Sincronicità rappresenta di fatto un modalità di apparente “assemblaggio di fenomeni” attraverso il quale si arriva a coincidenze e a corrispondenze significative. In realtà la Legge della Sincronicità non contraddice la Legge della Causa e dell’Effetto. Facendo un parallelismo tra la Legge della Causa e dell’Effetto e la Legge della Sincronicità constateremo che esse non sono in nessun caso in contraddizione ma perfettamente complementari.

Padre Pio da Pietrelcina

Padre Pio nacque il 25 maggio 1887, alle cinque del pomeriggio, nel quartiere Castello di Pietrelcina, a pochi chilometri da Benevento. Era il quarto dei sette figli di Grazio Forgione e Giuseppa Di Nunzio, poveri e semplici contadini che vivevano in una casetta di tre stanze con soffitto di canne ed avevano un lembo di terra in contrada Piana Romana. Al nuovo arrivato in casa Forgione venne dato il nome di Francesco, per antica devozione di mamma Peppa al Santo di Assisi.
Francesco trascorse l’infanzia e l’adolescenza impegnandosi in piccoli lavori agricoli e portando al pascolo le pecore. Dal direttore spirituale sappiamo che fin dalla tenera età di 5 anni ebbe le prime estasi e desiderò consacrarsi totalmente a Dio. Subì anche le prime vessazioni diaboliche e iniziò ad infliggersi le prime penitenze corporali.

Paramahansa Yogananda

“La più meravigliosa storia d’amore che potete vivere è quella con Dio… È Lui l’innamorato e le nostre anime sono l’amata, e quando l’anima incontra il più grande Innamorato dell’universo, ha inizio una storia d’amore infinita”. Tutta la vita di Yogananda è incentrata sulla sua esperienza personale dell’amore per Dio e della saggezza di Dio, e su come sia possibile scoprire nella propria esistenza la presenza divina che tutto appaga. Egli costituisce un esempio di bhakti yoga, lo yoga devozionale, ed è considerato un Premavatar, l’incarnazione dell’amore.

Yoga Swami

Sono rari gli esseri che hanno raggiunto lo stato eccezionale di liberazione in vita (JIVANMUKTI). Uno di questi realizzati è vissuto nel Nord dello Sri Lanka per oltre 90 anni ed è conosciuto con il nome di Yoga Swami. Egli ricevette presto la sua istruzione in una scuola missionaria cristiana ed acquisì una buona conoscenza dell’inglese. Dopo gli studi lavorò per qualche anno come magazziniere nel Dipartimento di irrigazione, a circa 40 miglia a sud di Jaffna. Durante quel periodo incontrò il suo Guru:Chellappa Swami. Yoga Swami abbandonò subito il proprio lavoro e tutto il resto per seguirlo.

Swami Vivekananda

“Perfetto sin dalla nascita, egli non aveva bisogno di discipline spirituali per ottenere la Liberazione. Qualunque disciplina praticasse, era solo per rimuovere il velo che, in quel momento, nascondeva la sua vera natura divina e la sua missione nel mondo. Ancor prima di nascere, il Signore lo aveva scelto come Suo strumento per svolgere il suo compito nell’opera di redenzione spirituale dell’umanità.” In questi termini parla Swami Nikhilananda, redigendo la biografia di questo straordinario personaggio che aveva come destino quello di compiere un’opera ardita ed oltremodo complessa: creare un ponte fra l’Oriente e l’Occidente.

Swami Shivananda

“La voce dell’eterno parla nel profondo del tuo cuore. Risvegliati! Tu sei lo Spirito Immortale sempre Beato. TAT-TWAM-ASI”. La storia ha visto succedersi, santi e profeti che hanno praticato e insegnato vari metodi per accostarsi alla Meta Suprema della Realizzazione Spirituale. Uno di essi è stato indubbiamente Swami Shivananda, che può essere considerato il profeta di quello che egli stesso definì “Lo Yoga Integrale”, nel quale seppe coniugare il meglio di tutti gli insegnamenti. Egli asseriva infatti l’importanza di una sintesi tra le varie forme di Yoga e della loro costante applicazione nella vita quotidiana: “ Non è sufficiente praticare un solo tipo di disciplina spirituale, quantunque bene ti sforzi di farlo: ogni aspirante dovrebbe incorporare nel suo programma spirituale tutte le tecniche di tutti gli yoga o modi di accostarsi a Dio”.

Siddhartha Gautama Sakyamuni detto il Buddha

La regina madre si chiamava Mahamaya, donna di grande virtù, che amava tutti gli esseri, il padre era il re Suddhodana del regno degli Sakya. Al momento della nascita egli si precipitò dalla moglie e dal figlio, la sua gioia era infinita, gli occhi gli brillavano; chiamò il bambino Siddhartha, che significa colui che raggiunge lo scopo. Chiamò gli indovini che, esaminato il bimbo, dichiararono sarebbe diventato un grande imperatore destinato a reggere un possente regno. Solo il vecchio e saggio Asita guardò il bambino a lungo e in silenzio, poi cominciò a piangere e disse tremante al re: “Nessuna sventura maestà, piango per me stesso, perché vedo che il bambino è dotato della vera saggezza, conoscerà i misteri dell’universo, non si occuperà degli affari di stato, ma sarà un grande maestro, il cielo e la terra saranno la sua casa e tutti gli esseri la sua famiglia, piango perché morirò prima di poterne udire la voce annunciare la verità che avrà realizzato”, poi si voltò e scomparve.

Sri Ramakrishna

Sri Ramakrishna nasce il 18 Febbraio del 1836 con il nome di Gadadhar. Un giorno, all’età di 11 anni, Gadadhar si stava recando in un villaggio vicino, quando, attraversando un campo di grano, ebbe una visione di Gloria in Dio e persa la coscienza dei sensi, entrò spontaneamente in quello stato supercosciente chiamato samadhi. Sri Ramakrishna trascorse la maggior parte della sua esistenza a Dakshineswar, una cittadina nei pressi di Calcutta, in un grande tempio-giardino dedicato alla “Mamma” Kali. Giorno e notte ripeteva; Madre! O Madre! Vedeva la divina Kali in una pietra, in un ceppo o in una statua, tutto era un espressione di Kali, tanto da essere definito “il folle di Dio”.

Poonja

POONJA è nato il 13 Ottobre del 1910 nel Punjab occidentale, in India. La madre era molto bella e aveva una voce melodiosa. Essendo una devota di KRISHNA, era solita intonare inni devozionali che attiravano in casa molte persone che restavano incantate ad ascoltare quei canti ispirati, intrisi di fervida adorazione, che lei con trasporto dedicava a KRISHNA. All’età di nove anni, POONJA fece la sua prima esperienza spirituale che determinò l’inizio della sua ricerca. Era in casa di parenti quando, ad un tratto, si sentì letteralmente assorbire da un irresistibile stato di intensa felicità e di pace. Pur essendo cosciente di tutto ciò che accadeva intorno a lui si trovava nell’impossibilità di muoversi e di parlare.

Sri Nisargadatta Maharaj

NOTE BIOGRAFICHE Sri Nisargadatta Maharaj nasce fisicamente nel mese di Marzo del 1897 con il nome di Maruti. Sposato con quattro figli, si mantiene facendo il commerciante nella città di Bombay. A trentaquattro anni incontra il suo Guru Sri Siddharameshwar Maharaj, che gli dice: “Tu sei il supremo, Tu sei la Realtà Ultima”. Meditando su ciò, Maruti, prima diventa una cosa sola con la coscienza, poi trascende la coscienza e si insedia permanentemente nell’Assoluto, raggiunge in due anni lo stato di liberazione ultima e prende il nome di Sri Nisargadatta Maharaj (da Nisarga: spontanea, innata, e Datta: presenza).