Yoga & Alchimia – Perché Alchimistica SATYASVARA??
Ma perché abbiamo chiamato la nostra scuola “Alchimistica SATYASVARA??”. SATYA in sanscrito significa VERITÀ, mentre SVARA significa SUONO o SOFFIO, quindi SATYASVARA etimologicamente significa: “IL SUONO DELLA VERITÀ”. E perché Alchimistica? L’alchimia è generalmente definita come l’arte o la scienza della trasformazione o trasmutazione delle cose. Negli scritti alchemici più completi si possono individuare tre attività differenti ma collegate tra loro: la ricerca della pietra filosofale (lapis philosophorum), che si riteneva capace di trasformare i metalli vili (per esempio ferro, rame, piombo, stagno) in metalli nobili, cioè argento e oro (la trasmutazione); la preparazione di un elisir di lunga vita; la purificazione e la maturazione spirituale dell’alchimista (lo Yogi). L’alchimista non si limitava alla trasmutazione chimica dei metalli in oro o a una esclusiva ricerca a carattere spirituale e mistico: al contrario, questi due aspetti erano strettamente connessi l’uno all’altro. L’alchimia era una sperimentazione pratica di laboratorio e rappresentava una concezione del mondo, dell’uomo e della natura. La sua attività aveva a che fare con l’idea di tempo, che era a sua volta legata a quella di perfezionamento. Per l’alchimista la realtà presentava sì una molteplicità apparente di cose diverse ma era essenzialmente UNA, era un’unità (“il tutto è uno”): in quanto operatore, l’alchimista con il suo sapere era in grado di accelerare il processo di perfezionamento di se stesso e del creato. Si può dunque individuare nell’alchimia un’arte capace di sottrarre parti del mondo materiale alla tirannia del tempo e di realizzare la perfezione dei metalli, che è l’oro e quella dell’uomo, che è la sua immortalità o redenzione completa. La perfezione della materia era possibile grazie all’impiego della pietra filosofale per i metalli e dell’elisir di lunga vita per gli uomini, mentre la crescita spirituale era legata a un’esperienza mistica e di illuminazione interiore.
La Pasqua (aspetti pratici ed esoterici)
LA RESURREZIONE – Abbiamo passato le feste di Pasqua in rititro di meditazione e preghiera presso un monastero di suore di clausura. È stata veramente una grande esperienza.. sia mistica che spirituale.. è la prima volta che abbiamo vissuto la Pasqua come un momento autentico di rinascita interiore.. di rinascita in qualità potenziale di uomo nuovo. Ringraziamo tutti i partecipanti e le nostre gentilissime ospiti per tutto quello che ci hanno trasmesso e che abbiamo condiviso insieme. Ringraziamo inoltre il Don per quello che è riuscito a trasmettere durante le celebrazioni liturgiche.. sono state Messe veramente sentite. Certi aspetti, certi sentimenti sono difficilmente trasmissibili.. lui ci è riuscito con passione, semplicità ed anche con una simpatica teatralità. Ringraziamo sinceramente tutti per quanto condiviso e il Padre/Madre/Uno.. che ci ha dato questa occasione di resurrezione coscenziale e spirituale.
Tre storie sull’abbandono a Dio
Orme sulla sabbia – Ho fatto un sogno nella notte di Natale. Camminavo sulla spiaggia ed il Signore camminava accanto a me. I nostri passi si univano sulla sabbia lasciando una doppia traccia, una era mia, l’altra era Sua. Allora mi è balenata l’idea che ognuno dei nostri passi rappresentasse un giorno della mia vita. Mi sono fermato per guardare indietro e ho rivisto tutti i passi che si perdevano in lontananza. Però ho osservato che in alcuni posti, invece di due tracce ne era rimasta una sola; ho rivisto il film della mia vita. Che sorpresa!!! I luoghi in cui si vedeva una sola traccia corrispondevano ai giorni più bui; i giorni del turbamento e della cattiva volontà; i giorni dell’egoismo e della cattiva disposizione; i giorni delle prove e del dubbio; i giorni insopportabili; i giorni in cui anch’io ero arrivato ad essere insopportabile. E allora,voltandomi verso il Signore,ho osato rimproverargli: “Comunque,ci avevi promesso che saresti stato con noi tutti i giorni! Perché mi hai lasciato solo nei momenti più difficili della mia vita?Nei giorni in cui avevo più bisogno di Te?”. E il Signore mi ha risposto: “Mio caro,i giorni in cui hai visto una sola traccia di passi sulla sabbia, sono i giorni in cui ti ho portato sulle braccia”. (ADMER BARROS – poeta brasiliano)
Entità di Luce (I)
Gli angeli o entità angeliche sono delle creature viventi che appartengono alla nostra stessa manifestazione, ma che vibrano ad una frequenza simile a quella della luce. Sono pura energia, per questo per poterli percepire bisogna affinare i sensi più alti. Vedere o meno gli angeli dipende dalla pulizia dei nostri canali sottili, più si è purificati e liberi dalle briglie della materia, più si è calmi e ricettivi, più è possibile percepirli. Per questo il contatto con le creature angeliche implica un profondo cambiamento delle nostre abitudini, attraverso tecniche di purificazione interiori e di meditazione costante.
Karma Yoga (III)
“Servire distrattamente non è servire. Impegnatevi con tutto il cuore, tutta la mente e tutta l’anima. Ciò è molto importante quando praticate il karma yoga” (Swami Shivananda). Karman significa lavoro, o azione. L’espressione karma yoga si può trovare in forma estesa, nis-kama (senza desiderio) karma yoga, cioè servizio disinteressato. Karma yoga può significare mantenere un contatto con l’assoluto, con Dio, anche nel corso dell’azione. Viene considerato da molti grandi maestri come un aspetto fondamentale nello yoga e nel percorso di un aspirante spirituale, dal momento che riguarda il piano concreto dell’esistenza, la vita quotidiana. La pratica del karma yoga quindi è molto importante. Si basa sul principio di causa ed effetto, tentare di agire in modo consapevole e senza fissarsi su risultati o ricompense. Così facendo, possiamo trasformare gradualmente il nostro carattere e l’impatto che abbiamo nel mondo e su chi ci sta vicino. A prescindere dal punto di partenza, a piccoli o grandi passi, possiamo farci canale di un’energia creatrice e ispirata, mettendo da parte il nostro piccolo io.
Lo Spirito amorevole del Natale (VIII)
Premetto che la mia famiglia è sempre stata parecchio fredda se non contraria alla religione cristiana, e dunque certi aspetti delle festività natalizie venivano vissuti con meno entusiasmo rispetto probabilmente ad altre famiglie, ciò nonostante il periodo di Natale, soprattutto negli anni dell’infanzia, mi ha lasciato sentimenti profondi, misteriosi e magici, che hanno sicuramente segnato la mia anima.
Alimentazione e Vangelo Esseno della Pace (II)
La cottura e le proprietà curative e nutritive dei cibi: La leucocitosi è un fenomeno dovuto all’aumento di globuli bianchi nel sangue: si verifica in modo più evidente dopo l’ingestione di carne, nella donna in gravidanza, nel neonato, nella persona anziana, dopo stress fisici etc., ma diventa un fatto patologico a causa di polmoniti, appendiciti, infezioni da germi e intossicazioni. I globuli bianchi, che possono assorbire anche sostanze chimiche e tossiche, contengono numerosi enzimi, hanno lo scopo di difendere l’organismo fagocitando corpi estranei o microbi penetrati nel sangue.
Nella cucina Satyasvara (III)
LA COLAZIONE KOLLATH
Nella concezione yogica, l’alimentazione ideale dovrebbe essere prevalentemente SATTVICA, più naturale possibile e, possibilmente, cruda. Purtroppo la civiltà ha reso l’uomo debole, delicato, non più capace di digerire verdure e cereali crudi. Il professor KOLLATH, medico e dietologo, ha trovato il modo di rendere digeribili i cereali, senza cuocerli, grazie alla sua “colazione Kollath”. Questo pasto rende la farina assimilabile senza la bollitura, e più gradevole possibile con l’aggiunta di frutta, che ne completa, allo stesso tempo, il valore alimentare.
Nella cucina Satyasvara (II)
IL PANE DI PAOLO
Ho scoperto questo pane speciale su internet dal sito la dieta del gruppo sanguigno, in particolare la ricetta del pane di piselli, da cui mi sono poi ispirato per adattarlo alle mie esigenze; così nasce “Il pane di Paolo”. Il motivo principale per cui spesso mangio questo pane anziché il normale pane da forno (nonostante mia madre sia ottima a farlo) è perché mi aiuta a raggiungere il quantitativo sufficiente proteico che il mio fisico richiede e anche perché lo trovo molto divertente da realizzare. Passiamo quindi alla parte pratica.
Il Cammino di San Francesco
Anche quest’anno abbiamo vissuto la nostra incredibile avventura estiva: un lungo pellegrinaggio che in 22 giorni e circa 300km, da Bagni di Romagna ci ha condotto fino ad Assisi, per poi proseguire verso le nostre terre camminando lungo i Sibillini. Un pellegrinaggio non solo fatto a piedi, ma anche nelle nostre anime, un viaggio interiore che tra momenti di gioia e anche di “sbrocchi” ci ha aiutato a conoscerci sempre meglio e ad unirci. Come sempre ringraziamo il nostro amato Maestro che ogni anno, nonostante le numerose difficoltà, fa il fioretto di sostenerci e di guidarci con tanto amore e pazienza, facendoci vivere ogni volta esperienze sempre nuove e fuori dal comune. Ecco qui il nostro diario di viaggio, buona lettura.